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DIZIONARIO DEI PREVERBI
Dizionario o vocabolario dei preverbi un detto breve e spesso arguto, di origine popolare e molto diffuso, che contiene massime, norme, consigli fondati sull'esperienza.

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Dizionario o vocabolario: dei proverbi per consultare i vari proverbi presenti nel vocabolario o dizionario.
DIZIONARIO O VOCABOLARIO
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Proverbio

definizione
Proverbio Sentenza breve di uso comune, che esprime idee e credenze comunemente accettate. Per la maggior parte, i proverbi affondano le loro radici nel folclore e sono stati conservati dalla tradizione orale. Un esempio di questa saggezza popolare è "Chi dorme non piglia pesci". Spesso le stesse credenze comunemente accettate si ritrovano in proverbi di lingue e culture diverse. La Bibbia ha fornito un gran numero di proverbi, ad esempio "Occhio per occhio, dente per dente", che ha un equivalente africano in "Una pelle di capra compera una pelle di capra; una zucca, una zucca". Il proverbio "Un passero in mano ne vale due nella siepe", che proviene dal latino medievale, conta numerose varianti in italiano ("Meglio un uovo oggi che una gallina domani"), spagnolo, portoghese, rumeno, tedesco e islandese.
I proverbi hanno talvolta origini letterarie, come l'adattamento in senso cristiano della frase di Esopo "Aiutati che il ciel ti aiuta" o il detto, tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, "Cosa fatta capo ha". Altri possono aver preso spunto dalla vita quotidiana, come "Prima o poi tutto viene a taglio, anche le unghie per pelare l'aglio", o far riferimento a superstizioni, come "Di venere e di marte non si sposa e non si parte", o alle condizioni del tempo, come "Rosso di sera bel tempo si spera". Altri proverbi sono nati da abitudini cadute in disuso, come nell'espressione "Essere al verde", sorta dall'uso di sospendere le aste quando la candela sul tavolo del banditore si riduceva all'estremità dipinta di verde.
Particolare fortuna ebbe nel Rinascimento la raccolta di proverbi classici (Adagi) compilata da Erasmo da Rotterdam. In Italia, l'interesse per la cultura popolare e il mondo dei proverbi fu promosso nell'Ottocento da Niccolò Tommaseo e Giuseppe Giusti.

PACE

Chi porta pace, è messagger di Dio.
Vivere in pace è il miglior tesoro per gli uomini.
La pace arricchisce i popoli.
La pace dipinta non tiene il colore.
Odi, vedi e taci, se vuoi vivere in pace.
La pace è la gioia dei cuori.
Fiume pacifico ha le sponde fiorite.
Non conosce la pace e non la stima, chi non ha provato la guerra in prima.
La pace bisogna comprarla anche a caro prezzo.
Dalla prudenza vien la pace, e dalla pace l'abbondanza.
La pace è il compimento della legge.
La pace e la concordia hanno edificate tutte le città.
La pace è buona per i vinti e per i vincitori.
Dove regna la pace regna Dio, e dove non c'è pace governa il diavolo.
La pace fiorisce dove c'è giustizia.
Meglio mangiar carote in pace che molte pietanze in disunione.
Della pace ognun ne gode.
Nelle case dove regna la pace, regna la felicità.
In regno senza pace mal si vive.
E meglio pace certa che vittoria sperata.
Molto mi piace, poco e in pace.
Spada rugginosa e borsa vuota consigliano una pronta pace.
Vivere in pace ed equità, è vera muraglia di una città.

PADRE

Al posto del padre nessun deve sedere.
Il padre buono adopera il bastone.
Quando il padre fa carnevale, ai figli tocca fare la quaresima.
Il padre di famiglia è l'anima della casa.
Quando il padre ha troppa roba, il figliolo non ha virtù.
Come è il padre, tale è il figlio.
Un padre mantiene sette figli, e sette figli non mantengono un padre.
Se il padre va all'osteria, il figliolo va alla bettola.
Se il padre gioca a primiera, il figlio gioca a tresette.
Se il padre di famiglia è miope, i servi sono ciechi.
Se il padre vede, il figlio non fa.
I padri indolenti hanno figli pigri.
L'ira del padre deve essere sempre paterna.
Il padre che mente genera figli bugiardi.
Un padre debole cresce figli testardi.
I rimproveri del padre fanno più che le legnate della madre.
Dove si dice: Padre e Madre, si odono i più dolci nomi.
Il padre che ha molti figli da nutrire, di rado ingrassa.
Il padre-padrone, anche se ha torto ha sempre ragione.
Gli occhi dei padri sono le leggi dei figli.
Il padre deve fare la tavola rotonda.
Il padre che ha figli grandi, fuori li mandi.
Un padre anche cattivo, è sempre padre.
Val più un padre che cento pedagoghi.
Un buon padre ha occhi anche alle spalle.

PADRONE

Il pane del padrone ha sette croste.
Il padrone indulgente fa il servo negligente.
L'esempio del padrone è lo specchio della servitù.
E meglio essere padrone magro che servo grasso.
Cattivo padrone fa cattivo servitore.
Nuovo padrone, nuova legge.
Lega l'asino dove vuole il padrone.
Il tempo e la ragione sono sempre del padrone.
Chi non ha moglie non ha padrone.
Quando il padrone non sa quel che si fa, la casa va in rovina.
E meglio essere padrone di una barca che capitano di un bastimento.
Chi comanda ricordi che un giorno potrebbe servire.
Vede più un occhio del padrone, che quattro del servitore.
Quando il padrone zoppica, il servo non va diritto.
Un padrone non ha peggior nemico di un servo licenziato con ragione.
Un padrone povero è più ricco di un ricco servitore.
Non tutti possono essere padroni.
Le preghiere dei padroni sono comandi.
Il benessere del padrone dura come un trottar d'asino.
Non c'è peggior padrone di chi fu servitore.
Se il padrone dice che il corvo è bianco, il servo non deve dire che è nero.
Chi vuol conoscere i segreti del padrone, palpeggi il servo.
Chi ha da essere servito, ha da essere sofferito.
Comandi chi può, e serva chi deve.
Un buon padrone ha servitori zelanti.
Il peccato del principe o signore, causa ai soggetti pianto e dolore.
I fastidi dei padroni sono i conviti dei servitori.
E meglio essere piccolo padrone che gran servo.

PAESE

Tutto il mondo è paese.
Il paese grasso fa l'uomo pigro.
Paese che vai, usanza che trovi.
Altro cielo, altra sorte.
Chi cambia lato, cambia stato.
Ovunque vai, fa come vedrai.
Devi tu adattarti al paese, e non il paese a te.
Nel paese degli zoppi, zoppicar non è vergogna.
Paesi fecondi rendon molti vagabondi.
In ogni paese si leva il sole la mattina e tramonta la sera.
Paese aspro, gente dura.
Chi muta paese, muta ventura.
Albero spesso trapiantato, mai di frutti è caricato.
Cambiando ciel si cambia sorte.
Chi cambia paese, cambia fortuna.
Chi si muta, Dio l'aiuta.
Il paese dove non si hanno amici, è un cattivo paese.
Chi cambia terra, deve cambiare usanza.
In un paese di negri, i bianchi passano per brutti.
Va bene quel paese dove regna la legge e il buon costume.
L'uomo fa il luogo, e il luogo l'uomo.
E meglio conservare il proprio paese che conquistare l'altrui.
La lepre non sta mai tanto bene come là dove nacque.
In tutto il mondo sorge il sole.

PANCIA

Pancia piena porta gioia.
Scoppi la pancia piuttosto che la roba avanza.
Chi ha la pancia piena se ne infischia del digiuno.
La pancia del ricco è la collina del benessere.
La pancia del buongustaio è il cimitero dei cibi buoni.
Pancia piena, piede addormentato.
Pan bollente, molto in mano e poco in pancia.

PANE

Pane di grano sta poco in mano, pane di mistura invece dura.
Il pane è il miglior nutrimento.
Pane con gli occhi, formaggio senza occhi e vino che salta agli occhi.
Pane di un giorno e vino di un anno.
Pane e formaggio è una buona colazione; formaggio e pane fan fare indigestione.
Pane e noci mangiar da sposi, noci e pane mangiar da cani.
Pan di figliuoli, pene e duoli.
Pan di grano, saltami in mano.
Pan di miglio non vuol consiglio.
Pane di fratello, pane e coltello.
Pane di marito, pane ardito.
Pane di sudore ha gran sapore.
Pan bollito in un salto è già smaltito.
A pane di quindici giorni fame di tre settimane.
Pane e acqua vita da gatta, acqua e pane vita da cane.
Pane e coltello non empie il budello.
Pane caldo e acqua fredda non furon mai buon pasto.

PARENTI

Molti parenti, molti tormenti.
E più vicino il dente che il parente.
Chi ha fiorini trova cugini.
Se il parente non è buono, fuggilo come il tuono.
Tra parente e parente, sventurato chi non ha niente.
Chi vuol vivere e star sano, dai parenti stia lontano.
Suocera e nuora, tempesta e gragnuola.
I parenti della moglie, sono dolci come il miele.
I parenti del marito sono agri come l'aceto.
Tutti vogliono vedere i matti in piazza, ma nessuno della sua razza.
Tutti i parenti hanno i loro difetti.
Colui è mio zio che vuole il bene mio.
Alle nozze ed ai mortori si conoscono i parenti.
I primi nemici sono i parenti.
Chi vuol male ai suoi, non può vol&r bene agli altri.
Vuoi tu farti credere donna beata, parla bene di tua cognata.
Doglia di parente, doglia di dente.
Parlate alla nuora perché la suocera intenda.
Morte di suocera dolor di gomito.
Chi non ha poveri o matti nel parentado, o di tuono o di lampo deve esser nato.
Parenti mal di denti; molti parenti, molti tormenti.

PARLARE

Parla, e imparerai a parlare.
Chi poco sa, presto parla.
Chi parla rado, è tenuto a grado.
Chi vuol ben parlare, ci deve ben pensare.
Chi dice quel che vuole, ode quel che non vorrebbe.
Il cattivo parlare fa cattivo sangue.
Chi ti parla d'altri, parla ad altri di te.
Chi parla semina e non sa che; chi ode raccoglie, ed ha la scelta..
Gli uomini si conoscono al parlare, e le campane al suonare.
I saggi hanno la bocca nel cuore, e i matti il cuore in bocca.
La bocca parla di quello che il cuore è pieno.
Chi dice tutto e niente serba, può andar con l'altre bestie a pascer erba.
A chi parla poco, basta la metà del cervello.
Bisogna guardare non a quello che entra, ma a quello che esce.
Non cercar chi è che parla, ma guarda che cosa dice.
Dice ogni linguaggio: chi troppo parla non è saggio.
Chi molto parla e poco intende, per asino si vende.
Poche parole e caldo di panno non fecero mai danno.
Poco mangiare e poco parlare non fece mai male.
Parla poco e ascolta assai che mai tu fallirai.
Parlare e riflettere non sempre camminano insieme.
E facile parlare, ma difficile parlare bene.
E arte di parlare, il parlare a tempo.
Il ben detto è presto detto.
Parlare dolce e poco è l'ornamento delle donne.
Il savio si morde le labbra prima di parlare, l'insensato dopo aver parlato.
Il parlare vien da natura, e il tacere dall'intelletto.
Parole d'asino non salgono in cielo.
Asino che raglia, mangia poco fieno.
Parlare onesto costa poco e val di più.

PAROLE

Le cattive parole non trovano buone orecchie.
Una parola detta a tempo è come un pomo d'oro in piatto d'argento.
Le dolci parole sopiscono l'ira.
In tre cose consiste la qualità delle parole: nel gesto, nel suono e nel significato.
Le belle parole giovano molto e costano poco.
Una parola mal detta va come una saetta.
Poche parole e buon governo.
Parole di bocca e pietra gettata, chi le raccoglie perde la giornata.
Buone parole e mele marce non rompono la testa a nessuno.
Le parole disoneste, vanno attorno come peste.
Il ferro ferisce il corpo, le parole, l'anima.
Offende più una mala parola, che una spada.
Da una cattiva parola nacque spesso una grossa guerra.
Quel che non possono le parole, può spesso una lettera.
Quella è una buona parola, che un buon tacer migliora.
Le parole bisogna, non solo contarle, ma pesare.
Una parola di consolazione è medicina per gli afflitti.
Meglio una parola prima, che due dopo.
Le belle parole danno anche peso al fumo.
Una parola a volte basta per consolarci un anno.
Le cattive parole non trovano mai buona accoglienza.
Non c'è forza maggiore di quella della parola.
Una parola di troppo guasta i migliori affari.
Fa più al savio una parola, che una predica allo stolto.
La parola eloquente colpisce il cuore.
Le buone parole ammansano un cattivo cuore.
Le buone parole ungono, quelle cattive pungono.

PARSIMONIA

La parsimonia è la maggior ricchezza.
Bisogna aprire la bocca secondo i bocconi.
Bisogna fare il passo secondo la gamba.
Vale meglio regola che rendita.
La cucina piccola fa la casa grande.
Chi vuol goder la festa, digiuni alla vigilia.
Chi ha poco, spenda meno.
Chi non tiene conto dello spillo, non avrà mai l'ago.
Il vivere parcamente arricchisce la gente.
Bisogna tagliare il mantello secondo il panno.
Chi vuol diventar ricco, tagli il pan sottile.
Fa' Carnevale in maniera che tu possa fare anche una buona Pasqua.
Chi ha poco panno, porti il vestito corto.
I quattrini bianchi vanno serbati per i giorni neri.
Chi disprezza il poco, disprezza il molto.
Denaro guadagnato sudando, non si spende facilmente.
Chi non tiene conto del poco, non acquista l'assai.

PARTITO

Fuggi, fuggi inorridito dalla gente di partito.
I partiti fanno andare gli uomini in galera e le nazioni in rovina.
Il peggior partito è quello di non averne alcuno.
Quando la patria arde, tutti i partiti devono spegnersi.
Ognuno tiene per il suo partito.
L'utile fa pigliare parte.

PASQUA

Per Pasqua e per Natale, nessun lasci il suo casale.
La Pasqua sarà bianca quando il Natale è stato verde.
Pasqua di Befana, la rapa perde l'anima.
Pasqua tanto desiata, in un giorno è passata.
Pasqua venga alta o venga bassa, la vien con la foglia o con la frasca.
Venga Pasqua quando si voglia, la vien con la frasca o con la foglia.
Pasqua, voglia o non voglia non fu mai senza foglia.
Se piove per la Pasqua, la susina si imborzacchia.
Tra Pasqua e Pasqua non è vigilia fatta.

PASSATO

Dimentica il passato e pensa all'avvenire.
Esaminando attentamente il passato si può conoscere l'avvenire.
Tre cose ci vogliono per vivere felici: dimenticare il passato, provvedere al presente, e pensare all'avvenire.
Le cose passate sono chiare come uno specchio; l'avvenire è nero come la pece.
Il giorno di ieri è passato, quel di domani ha ancor da venire, stiam dunque allegri oggi.
Il prudente deve aver l'occhio al passato, fare nel presente e pensare all'avvenire.
Tu puoi ben leggere quel che sei stato, ma non scrivere quel che sarai.
Il giorno passato l'abbiamo vissuto, il giorno presente lo viviamo, al giorno di domani provvederà Iddio.
Rammenta il passato, considera l'avvenire ed approfitta del presente.
Il passato e il presente porgono tesori inesauribili di scienza, ma la capacità dell'uomo è limitata.

PASSIONE

La passione non dice mai basta.
La passione è una bestia feroce.
La passione accieca.
Le passioni sono come le piante: crescono da piccoli semi.
Quando è alta la passione, è bassa la ragione.
Nessun padrone è cosi esigente come le passioni.
Servire alle proprie passioni è il peggiore dei servizi.
Tutto vince chi ha vinto le proprie passioni.
Dove vola il cuore, striscia la ragione.
La passione non genera che afflizione.
Mal si porta il fuoco in seno.
La fine della passione è il principio del pentimento.
Come il vento spinge le nuvole in cielo, così le passioni spingono gli uomini in terra.
Quando il cuore è malato, non sente ragione.
Animo appassionato non serba pazienza.

PATRIA

Chi non ama la sua patria, è un figlio ingrato.
La mia patria è dove io son nato.
E meglio bere acqua in patria, che vino all'estero.
Chi fa onore alla sua patria, è nobile abbastanza.
All'ombra del suo campanile non si muore di fame.
La patria è la cosa più cara che abbia l'uomo.
La patria è cara a tutti.
Chi teme la morte non sarà mai un buon patriota.
La patria è la dove si ha del bene.
Male cova la gallina fuori del nido.

PAURA

La paura degli sbirri scaccia quella delle streghe.
La paura ingrossa il pericolo.
La paura scema la memoria.
La paura non fa nulla di bene.
La paura è fatta di niente.
E meglio aver la paura, che la paura e il danno.
Chi ha paura del lupo, non entri nel bosco.
La paura e l'amore sono i pungoli della vita.
Chi ha paura delle spine, non entri nella macchia.
Chi ha paura non vada alla guerra.
Contro la paura non c'è rimedio in farmacia.
Tutto si può curare, eccetto la paura.
Male abbaia il cane, quando abbaia per paura.
Non bisogna aver paura che dei propri sbagli.
Un fucile scarico fa paura a due.
Le paure e le sciagure, fanno sentir freddo d'inverno.
Una cosa fa spesso più paura che male.
Chi teme acqua e vento non si metta in mare.
Gli spaventi sono peggio dei mali.
Chi ha paura del sangue non vada al macello.
La paura è spesso maggiore del pericolo.
La volpe ha paura della sua coda.
Chi ha paura del legno, sarà colpito dal ferro.
Un muro non protegge dalla paura.
La paura distilla ogni bene in veleno.
Gambe mie, non è vergogna fuggire quando bisogna.
Chi non coltiva il suo campo per paura degli uccelli, muor di fame.
La paura ode con gli occhi, e vede con le orecchie.
La paura crede ogni cibo avvelenato.
La paura ha spesso più forza dell'amore.
La paura è sempre sicura, la sicurezza mai.
La paura e la vergogna legano a molti le mani.

PAZIENZA

Chi è paziente, è prudente.
La pazienza è una buon'erba, ma non nasce in tutti gli orti.
Con la pazienza si fa tutto: cammina il cieco ed anche lo storpio.
Quel che sarebbe grave, la pazienza lo fa lieve.
Spesso si vince con la pazienza quel che non si può vincere con la violenza.
Pazienza, vince scienza.
La forza cresce nel giardino della pazienza.
Non vi è mal che non finisca, se si soffre con pazienza.
Pazienza, tempo e denari, aggiustano ogni cosa.
La pazienza è più forte del diamante.
La pazienza è un'erba amara, ma salutare.
Con la pazienza la foglia di gelso diventa seta.
Con la pazienza si vince tutto.
Con la pazienza il gobbo va in montagna.
La pazienza ha un dente di ferro che mastica i sassi.
Il coraggio vince alcuni dolori, e la pazienza gli altri.
Val più un paziente che un forte.
Un buon paio d'orecchi stanca cento male lingue.
Tempo e pazienza fanno più che forza e dispetto.
Chi luogo e tempo aspetta, vede alfin la sua vendetta.
La pazienza ingiustamente offesa diviene furore.
La pazienza è la virtù del somaro.
Una figlia dell'amore si chiama bontà e l'altra pazienza.
Il mondo è di chi ha pazienza.
Nella prosperità cautela; nell'avversità pazienza.
Chi non è paziente si lamenti di sé, non della gente.
Bisogna aver pazienza finché le cose cambino.
Ogni peso è leggero se portato con pazienza.
Pazienza nei mali, fiducia in Dio e coscienza netta, altro non chiedo.
La pazienza digerisce ogni male, e per ultimo ingoia la morte.
La pazienza la portano i frati.

PAZZIA

Ai pazzi si dà sempre ragione.
Pazzo è colui che bada ai fatti altrui.
I pazzi e i fanciulli possono dire quello che vogliono.
Testa di pazzo non incanutisce mai.
Non mettere il rasoio in mano a un pazzo.
Non perde il cervello se non chi l'ha.
Chi nasce matto non guarisce mai.
Non tutti i matti rompono i piatti.
Loda il pazzo e fallo saltare, se non è pazzo lo farai diventare.
Pazzo per natura, savio per scrittura.
Con i matti non ci son patti.
Alle barbe dei pazzi, il barbiere impara a radere.
Chi non crede di esser matto, è matto davvero.
A pazzo relatore, savio ascoltatore.
Ogni pazzo vuol dar consiglio.
Tutti del pazzo tronco abbiamo un ramo.
Non è mai gran gagliardia, senza un ramo di pazzia.
Ogni matto fa il suo atto.
Ai pazzi ed ai fanciulli, non si deve prometter nulla.
Basta un matto per casa.
Vi sono dei matti savi, e dei savi matti.
I pazzi crescono senza innaffiarli.
Non è sempre savio chi non sa esser qualche volta pazzo.
Un pazzo ne fa cento.
Pazzi e buffoni hanno pari libertà.
Chi fugge un matto, ha fatto buona giornata.
Non tutti i pazzi stanno al manicomio.
Se la pazzia fosse dolore, in ogni casa si sentirebbe stridere.
La roba dei pazzi è la prima ad andarsene.
Quando non dice niente, non è dal savio il pazzo differente.
Non ci fu mai frettoloso che non fosse pazzo.
I matti ed i fanciulli hanno un angelo dalla loro.

PECCATI

Peccato confessato è mezzo perdonato.
I peccati di gioventù si piangono in vecchiaia.
Gli errori si pagano.
Peccati vecchi, penitenza nuova.
Danaro e santità, metà della metà.
La penitenza corre dietro al peccato.
Chi pecca in segreto fa la penitenza pubblica.
Al medico, al confessore e all'avvocato, bisogna dire ogni peccato.

PECORA

Pecora salata, pecora sanata.
Pecora cornuta, vacca panciuta mai non la muta.
La pecora rognosa infetta tutto il branco.
Matta è la pecora che si confida al lupo.
La pecora e l'ape nell'april danno la pelle.
Morso di pecora non passa mai la pelle.
Una pecora infetta n'ammorba una setta.
Triste quella pecora che ritorna al branco.
Non tutte le pecore sono per il lupo.
La pecora per far bè, perde il boccone.
Tondi l'agnello e lascia il porcello.
La pecora ha l'oro sotto la coda.
La pecora sul culo è benedetta e nella bocca maledetta.
La pecora sarebbe buona se la bocca l'avesse in montagna ed il culo in campagna.
La pecora è per il povero, non il povero per la pecora.

PEGGIO

La peggio ruota è quella che stride.
E male per chi le dà, ma è peggio per chi le riceve.
Quando si comincia male, si finisce peggio.
Avere il male, il malanno e l'uscio addosso.
Al peggio non c'è fine.
Le donne s'attaccano sempre al peggio.
Di male in peggio.
Cader dalla padella nella brace.
E bene temere il peggio, il meglio si salva da sé.
Quel che la luna nasconde, l'illumina il sole.
Quando tace il cuculo, si sente cantar l'allodola.
Chi vuol far meglio del bene, fa peggio.
Dove non c'è fieno, i cavalli mangiano paglia.
Chi pensa ai giorni migliori, rende peggiori i cattivi.
Dove c'è il meglio il peggio non può stare.

PENA

La pena nell'ira non conosce né modo né misura.
Pena non meritata fa molto male.
Prigione e galera, lascian l'uomo com'era.
Chi ha meritato la pena, la sopporti con pazienza.
L'innocente porta spesso la pena del reo.
Molti sfuggono alla pena, ma non ai rimorsi della coscienza.
Chi non pensa alla pena, pecca facilmente.
La pena spaventa i tristi, e rassicura i buoni.
Batte la sella chi non può il cavallo, e paga l'innocente il suo non fallo.
Colpa e pene sono gemelle.
Felice chi si fa un esempio dell'altrui pena.
E da lodare colui che patisce ingiustizia senza adirarsi.
Quanti vanno alla forca che non hanno né mal né colpa.
Leggi senza pene son campane senza batocchio.
La pena è una dura noce che deve schiacciare chi è reo.
Spesso porta la pena il giusto per il peccatore.
Nessuna pena è più dolorosa di quella che non si è meritata.

PENITENZA

Chi tarda a far penitenza, fa male i fatti suoi.
Non peccare più è la miglior penitenza.
Quantunque tarda, la penitenza è sempre buona.
Peccato vecchio, penitenza nuova.
Penitenza fatta per forza a Dio non garba.
Chi pecca in segreto, fa la penitenza in pubblico.
Chi vuol far penitenza trova per tutto un sacco di ceneri.
Tre giorni ha l'uomo: ieri, oggi e domani; se non fa penitenza oggi, ieri e domani sono perduti.

PENSIERI

Ai buoni pensieri bastano poche parole.
I grandi pensieri vengono dal cuore.
Bisogna pensare prima per non sospirare dopo.
I buoni pensieri e le buone opere sono gemelli.
I nuovi pensieri recano nuovi costumi.
I pensieri bui vengono da una testa tenebrosa.
I cattivi pensieri portano ai cattivi fatti.
Chi ha dei pensieri, le parole non gli mancano.
I primi pensieri delle donne e i secondi degli uomini sono i migliori.
A tristi pensieri, lieta canzone.
I cattivi pensieri bussano sempre; fa' il sordo, e se ne andranno.
I grandi pensieri non hanno posto in una testa piccola.
In una piccola testa può nascere spesso un grande pensiero.
I buoni pensieri partoriscono i buoni fatti.
Molti volano così in alto coi loro pensieri, che non toccano né il cielo, né la terra.
Chi la pensa in un modo e chi nell'altro.
Le mura per quanto forti, non possono impedire il volo dei pensieri.
Chi vuol punire i pensieri, ha bisogno di molte forche.

PENTIMENTO

Chi tardi si pente, si pente invano.
Non è mai tardi per un buon pentimento.
Pentirsi è bene, non peccare è meglio.
Chi segue un buon consiglio si risparmia il pentimento.
Chi di cuor si pente, fa penitenza abbastanza.
Pentimento sincero merita perdono.
Il pentimento è la primavera della virtù.
L'ira di Dio si placa col pentimento.
Di cosa fatta male, il ripentir non vale.
Non v'è contratto o arrangiamento senza pentimento.
Il bagno lava di fuori e il pentimento di dentro.
Mancare è umano, pentirsi è divino, ostinarsi diabolico.
Il colpevole che si pente, non è perduto.
Quando la morte è sulla lingua, il pentimento non è difficile.
E grande follia pagar caro il pentimento.
Un buon pentirsi non fu mai tardi.
Cavolo riscaldato e garzone ritornato, non fu mai buono.
Il pentimento è l'aurora del miglioramento.
Il pentimento è senno che vien troppo tardi.
Il pentimento è una pillola che s'ingoia di mala voglia.
Il pentimento è un cattivo compagno di strada, ma una guida eccellente.
Il pentimento è il modo più sollecito d'ottenere il perdono.
Il pentimento e le opere buone sono uno scudo contro la collera celeste.

PERDONO

Una volta si perdona, la seconda si bastona, la terza si canzona.
Si perdona, ma non si scorda.
Chi più capisce più perdona.
Chi pecca dopo il perdono, è doppiamente reo.
La miglior vendetta è il perdono.
Chi perdona al lupo, nuoce alla pecora.
Chi perdona ai cattivi, nuoce ai buoni.
Vi e più onor nel perdonare, che piacer nella vendetta.
Perdona a tutti, ma niente a te.
Per poche persone buone, Dio perdona a molte cattive.
Chi sa perdonare, si è già vendicato abbastanza.
Perdonare è da uomini, scordarsene da bestia.
Col perdonar troppo a chi falla, si fa ingiuria a chi non falla.
Perdona le altrui colpe, rammentando le tue.
Anche i migliori hanno bisogno di perdono.
Al male fatto prego e perdono.
Perdonare è virtù, vendicarsi è peccato.
Il perdono non è mai intero.
Se speri perdono da chi sta sopra di te, concedi perdono a chi sta sotto di te.
Chi perdona facilmente, non è temuto da nessuno.
I più tristi fra gli uomini sono quelli che non vogliono perdonare.
Chi digiuna è buono, ma chi perdona è migliore.
Un paternostro per un nemico, val più di dieci per un amico.
Chi perdona al suo nemico, muore compianto da lui.
Chi sempre al figlio perdona, è causa che non faccia cosa buona.
Le donne e gli sciocchi non perdonano.
Per essere perdonato bisogna perdonare.
Peccato confessato, mezzo perdonato.

PERFEZIONAMENTO

Cattivo è quel che non migliora.
La natura tende sempre al meglio.
Bisogna volgere al meglio ogni cosa.
Su tronco selvatico si può innestar ramo gentile.
Oggi dotto, domani più dotto.
Bisogna raggiungere chi è innanzi, non aspettare chi è indietro.
Non è buono chi non cerca ogni giorno di diventar migliore.
Pensando al meglio si divien migliori.
Chi non migliora oggi, peggiora domani.
Il mondo divien sempre migliore, ma domani.
Se non sei perfetto, come puoi pretendere di perfezionare gli altri? Non per darci briga o spasso peregrin siam quaggiù, ma per fare ogni dì un passo nel cammin della virtù.

PERICOLO

Meglio affrontare che temere il pericolo.
Il pericolo aguzza l'ingegno e rinfranca il cuore.
Senza pericolo, pericol non si vince.
Chi scherza coi pericoli, cerca lodi e trova dolori.
Dove non c'è pericolo, non c'è gloria.
A muraglia cadente, non si appoggi chi è prudente.
I grandi fatti non si compiono senza grandi pericoli.
Le navi temono più il fuoco che l'acqua.
Chi ha il capo di cera non vada al sole.
Pericolo disprezzato viene entro l'anno.
Chi non teme corre pericolo.
Gli scogli che il navigante non vede, sono i più pericolosi.
Il pericolo e le croci rendono gli uomini seri e diligenti.
Lo spavento è spesso maggiore del pericolo.
Molti anni e molti pericoli assennano l'uomo.
Non scherzar con l'orso, se non vuoi esser morso.
La paura può tener l'uomo fuor del pericolo, ma il coraggio solo può aiutarlo in esso.
Chi ama il pericolo, perirà in esso.
Quando l'aria è turbata, e il cielo è tinto, è meglio camminar ch'esser spinto .
Stoppa e fuoco non stan bene in un loco.
Gran pericolo, gran guadagno.
Chi teme ogni pericolo, se ne stia a casa.
Ogni biscia ha il suo veleno.
Guardati dall'arietta che passa il busto e la camicetta.
Tre cose sono pericolose: dividere con chi giudica, bere con chi ha il fiasco e giocare con chi truffa.
Tante volte al pozzo va la secchia, ch'ella vi lascia il manico o l'orecchia.
Chi non può scansare il pericolo lo affronti.
Maggiore è il pericolo, maggiore deve essere il coraggio.
Chi non fugge dall'abisso, l'abisso lo inPhiotte.

PERSEVERANZA

La fatica promette il premio, e la perseveranza lo porge.
Chi la dura la vince.
A goccia a goccia s'incava la pietra.
Col tempo e la paglia maturano le nespole.
Il tempo e non il rosaio fa le rose.
Al primo colpo non cade l'albero.
Alla perseveranza nulla è impossibile.
Cominciare, continuare e finire son tre cose che stanno insieme.
Vince colui che soffre e persevera.
Coraggio, condotta e perseveranza conquistano ogni cosa.
La lima consuma il ferro.
Non si diventa maestri in un giorno.
Proseguite fermamente e vedrete meraviglie.
La perseveranza è la madre del successo.
Impara e continua.
Chi impara a dire A, deve imparare anche a dir B.
Alla fine del salmo si canta il Gloria.
Alle prime minestre non s'ingrassa.

PESCE

Il pesce comincia a puzzare dalla testa.
Il pesce grosso mangia il piccolo.
Il pesce va mangiato quando è fresco.
Chi mangia cacio e pesce, la vita gli rincresce.
I gamberi son buoni nei mesi della erre.
Ogni granchio ha la sua luna.
I granchi son pieni quando la luna è tonda.
Pesce che va all'amo, cerca d'esser gramo.
Per la gola si pigliano i pesci.
Quando il Pesce fa bianco l'occhio, è segno che è cotto.
Quattro cose vuole il pesce: fresco, fritto, fermo e freddo.
Sui pesci mesci. sui maccheroni non bere, se tu vuoi ben star.
Tinca di maggio e luccio di settembre.
Tinca in camicia, luccio in pelliccia.
Con un occhio si frigge il pesce e con l'altro si guarda il gatto.
I granchi vogliono mordere le balene.

PIACERI

Piacer che troppo dura, il gusto perde.
Lunghi piaceri non valgono un tormento.
Fuggi un piacer presente se deve cagionarti un dolor futuro.
Fuggi i piaceri, essi ti seguiranno.
Chi perde piacere per piacere, non perde nulla.
Il piacere del bel fare è il solo che non cessa.
In guerra, nella caccia e negli amori, in un piacere mille dolori.
Piacere preso in fretta, torna in disdetta.
Un piacere è ben pagato, quando è molto aspettato.
Guardati da qualunque piacere che costi lacrime ai tuoi fratelli.
Il mondo lusinghiero non dà piacere intiero.
Vergogna fa perder piacere.
Quel che si fa con piacere non è fatica.
Da piacere temporale, temi pure qualche gran male.
Se i segreti vuoi sapere, cercali nel disgusto o nel piacere.
E il miglior piacere del mondo, quello che non lascia rimorso nella coscienza.
I piaceri stancano più degli affari.
Delizie temporali portano mille mali.
I piaceri che godiamo vanno perduti per il desiderio di maggiori.
D'uccelli, di cani e d'amori, per un piacer mille dolori.

PIANTO

Dove non c'è rimedio, il pianto è vano.
Occhi piangenti, occhi eloquenti.
Chi piange il morto, invano s'affatica.
Né nozze senza canto, né mortorio senza pianto.
La fine del riso è il pianto.
Il piangere alleggerisce il dolore.
2Oggi in canto, domani in pianto.
Chi piange per tutto e per tutti, finisce col perdere gli occhi.
Piangendo incomincia la vita dell'uomo, piangendo continua, e piangendo finisce.
Pianto per morto, pianto corto.
Non bisogna piangere, ma rimediare al male.
Tre cose fanno piangere gli occhi: fumo, cipolla e mala femmina.
Le lacrime che un fanciullo fa piangere alla madre, lui solo può asciugarle.
Le ragazze piangono con un occhio, le sposate con due, le vedove con tre, le monache con quattro.
Chi vuol piangere non ha bisogno di spettatori.
Il bambino piange per il suo bene, il vecchio per il suo male.
Tutti si nasce piangendo e nessuno muore ridendo.
Nel vino si fanno gli amici, nel pianto si provano.
Il pianto è inutile con animi insensibili.
Piccolo il dolor, quando permette il pianto.
A faccia piangente non occorre preghiera.
Spesso piangono i figli per la colpa del padre.
A piangere non si cava un ragno dal buco.
Niente si asciuga così presto come le lacrime.
Lacrime di donna, fontana di malizia.
Gli occhi piangono il presente, e il cuore va cercando l'avvenire.
Il piangere puzza ai morti e fa male ai vivi.

PIETA'

Dove c'è pietà, vi è anche aiuto.
Dove non v'è pietà, non può star felicità.
La pietà verso il reo è un'offesa alla virtù.
Tre cose diminuiscono la pietà: gran malattia, lungo pellegrinaggio e molta fortuna.
La pietà consola anche quando non dà sollievo.
La mano pietosa non è abbandonata da Dio.
La pietà verso i malvagi è un'ingiustizia verso i buoni.
La mano pietosa è l'ancella d'un buon cuore.

PIGRIZIA

Alla gente pigra il lavoro sfugge dalle mani.
La pigrizia è la chiave della povertà.
Il campo della pigrizia è pieno di ortiche.
Nessun peso è più grave da sopportare di quello della pigrizia.
Io non posso e farò, son due pigre parole.
Non fece mai prodezze la pigrizia.
Uomo poltrone, uomo poverone.
Il pigro è sempre in bisogno.
La mano pigra è la rovina di tutto il corpo.
Per causa del freddo il pigro non vuol arare, e cosi nel caldo gli tocca mendicare.
Quando passa il lavoro, il pigro chiude l'uscio.
Il letto è la prigione dell'uomo pigro.
Al pigro è difficile ogni cosa.
Nella casa del pigro tutto piange.
Il sangue dei poltroni non si muove.
Molte volte si perde per pigrizia, quel che si è guadagnato per giustizia.
I pigri hanno tutte le settimane sette giorni di festa, ma nessun santo.
Il pigro cerca un padrone che gli dia sette vacanze la settimana.
La pigrizia e l'impudicizia sono sorelle.
Uomo indolente non riempie il granaio.
La pigrizia è la stupidità del corpo, e la stupidità è la pigrizia dello spirito.
Pigrizia, lussuria, vino e gioco son le cattive radici di molti guai.
Pigrizia morì povera.
La pigrizia è la ruggine dell'anima.
Il bue pigro si spaventa quando vede il giogo.

PIOGGIA

Quando piove d'agosto, piove miele e piove mosto.
Quando Dio vuole, a ogni tempo piove.
Se piove a santa Bibiana, piove quaranta giorni e una settimana.
Cielo a pecorelle, acqua a catinelle.
Quando piove e tira vento, serra l'uscio e stai dentro.
Quando piove a san Filippo, il povero non ha bisogno del ricco.
Quando l'asino non vuol smettere di ragliare, la pioggia sta per arrivare.
Chi si ripara sotto la frasca, ha quella che piove e quella che casca.
Pioggia di primavera non è cattivo tempo.
Se piove il venerdi santo, piove maggio tutto quanto.
Rosso di mattina, la pioggia è vicina.
Pioggia di febbraio, empie il granaio.
Pioggia di aprile, ogni goccia un barile.
Giovedì pioviggina, venerdi tutto il giorno e sabato sino a mezzogiorno.
Quando il gallo canta fuori ora o vuol piovere o piove grossa acqua.
Per la santa Candalora, dell'inverno siamo fuora, ma se piove o tira vento, dell'inverno siamo dentro.
All'Avvento, pioggia o vento.
La prim'acqua d'aprile, vale un carro d'oro con tutto l'assile.
Tanto tuonò che piovve.
Aprile ne ha trenta, ma se piove trentuno, non fa male a nessuno.

PITTORI

I pittori non guastano mai: quando non possono fare un angelo, fanno un diavolo.
E un gran pittore quello che sa ritrarre se stesso al vero.
Non c'è miglior pittore di quello che intinge il pennello nel color d'oro.
Loda lo scalpello, attienti al pennello, costa meno e par più bello.
Ogni pittor dipinge se stesso.
Con i pittori ed i poeti non bisogna giudicare troppo severamente.
La pittura è una poesia tacita, e la poesia una pittura loquace.
Non v'è pittor, per quanto sia meschino che non si senta un Raffael Urbino.

PLEBE

La plebe cerca sempre novità.
Non v'è bestia più pazza della plebe.
Chi vuol piacere alla plebe, deve farsi uguale ad essa.
Chi dipende dalla plebe deve essere incudine o martello.
Piacere ai savi e alla plebe è impossibile.
Chi serve alla plebe si è scelto un cattivo padrone.
E meglio aver a che fare con gli orsi, che con una plebaglia scatenata.
Non è degno di lode chi adula la plebe.
La plebe vuol sempre mettere le mani in pasta per fare il pane a modo suo .

POESIA

L'amore fu il padre della poesia.
Senza lima non si fa buon verso.
La poesia non sazia.

POETA

L'amore scalda il cuore e l'ira fa il poeta.
Chi ha spirito di poesia, merita ogni compagnia.
Poeti, pittori e pellegrini a fare e a dire sono indovini.
A tutti i poeti manca un verso.
Funghi e poeti: per uno buono dieci cattivi.
I poeti nascono, e gli oratori si formano.
Molti sono i verseggiatori, pochi i poeti.
Non è bene esser poeta nel villaggio.
Il poeta ben trova le palme, ma non i datteri.
Corri a veder di là chi picchia, o Ghita, è lo zio che fa versi con le dita.
Se il poeta s'erige a oratore predicherà agli orecchi e non al cuore.

POLENTA

La polenta è utile per quattro cose: serve da minestra, serve da pane, sazia e scalda le mani.
Polenta e latte bollito, in quattro salti è digerito.
Chi dopo la polenta beve acqua, alza la gamba e la polenta scappa.
Due polente insieme non furon mai viste.

POLITICA

Chi non ha politica, non sa regnare.
Canzone politica, brutta canzone.
L'onestà è la miglior politica.
L'uomo politico accende una candela a Dio e un'altra al diavolo.
In fatto di politica è più utile un po' di buon senso che molta astuzia.
Il politico bacia con la bocca, e tira calci con i piedi.
Ci vuol politica, ci vuole.

PONDERATEZZA

Prima pondera e poi osa.
Fa' adagio se vuoi aver agio.
Ad ogni passo nasce un pensiero.
Pensa oggi e parla domani.
Tutto con ponderatezza.
Di tutto quello che vuoi fare e dire, pensa prima ciò che ne potrà poi seguire.
Bisogna girare sette volte la lingua in bocca prima di parlare.
Chi a tempo vuol mangiare, avanti gli convien pensare.
E meglio misurar due volte che tagliar male.
Ogni cosa buona vuol tempo e riflessione.
Ciò che lo stolto fa in fine, il savio fa in principio.
Chi ha un'ora di tempo, non muore impiccato.
Piano piano si va lontano.
Affrettati adagio.
E meglio pensar prima che pentirsi poi.
Il cuore deve raffreddarsi prima di parlare con la testa.
Chi taglia, taglia; e chi cuce ragguaglia.
Bisogna dar tempo al tempo.
Al pan si guarda prima che s'inforni.
Il tempo dà consiglio.
Chi va piano, va sano e va lontano.
Chi non pensa prima, pensa dopo.
Chi troppo pensa, perde la memoria, e chi non pensa, perde la vittoria.
Bisogna prima pensare e poi fare.
I secondi pensieri sono i migliori.
Ogni cosa con giudizio.
Il bue va adagio, ma tira bene.
Chi all'uscir di casa pensa quello che ha da fare, quando torna ha finito l'opera.

POPOLI

Turchi e tartari, flagelli dei popoli.
Francese furioso, spagnolo assennato, tedesco sospettoso.
Signore spagnolo, e pasticciere francese.
L'italiano è savio e lo pare, lo spagnolo par savio e non lo è, il francese è savio senza saperlo.
L'italiano è nei consigli acuto, il tedesco lento, l'inglese ardito, il francese pronto, lo spagnolo cauto.
Il tedesco è tranquillo sol che abbia patate da mangiare e tabacco da fumare.
Gl'italiani piangono, gli alemanni gridano, i francesi cantano.
L'italiano è saggio prima di fare una cosa, il tedesco quando la fa, e il francese quando è bell'e fatta.
I francesi non dicono come vogliono fare, non leggono come scrivono, non contano come notano.
Ricchezze nell'India, sapere in Europa, e pompa fra gli ottomani.
Con gli inglesi i grandi servigi, coi francesi i riguardi, e con gli italiani le maniere.
L'italiano nel matrimonio è carceriere, il tedesco padrone di casa, l'inglese sottomesso, il francese libero, lo spagnolo tiranno.
Il turco ben può divenir un dotto, ma un uomo giammai.
Guardati dal vecchio turco e dal giovane serbo.
L'italiano è cerimonioso nella religione, il tedesco serio, l'inglese devoto, il francese zelante, lo spagnolo superstizioso.
Tedeschi alla stalla, francesi alla cucina, spagnoli alla camera, italiani a ogni cosa.
Olandese burraio, e spagnol gran cavaliere.

POPOLO

Il popolo piange quando il tiranno ride.
Il popolo, il fuoco e l'acqua non si possono domare.
Ogni popolo ha la sua canzone.
Voce di popolo, voce di Dio.
Guardati da furor di popolo.
Dove c'è popolo, è confusione.
La miglior cautela di un popolo libero è di non credere ad alcun tiranno.
Odio di popolo, vetro tagliente; favor di popolo, nebbia evanescente.
Nel diritto, nel trono e nel lavoro sta la forza del popolo.
Pane e feste tengono il popolo quieto.
Il popolo è una palla, che va dov'è spinta.
Non disprezzare mai la voce del popolo: esso è in molti, e tu sei solo.

POTERE

Il potere spiana le montagne.
Il potere appartiene ai superiori.
Il potere senza consiglio sé stesso uccide.
Un pugno di potere vale di più che un sacco di diritti.
Chi ha il potere di prendere, presto gli è dato.
Non disprezzare il potere per quanto piccolo ti paia.

POVERTA'

Povertà non guasta gentilezza.
La povertà mantiene la carità.
I poveri mantengono la giustizia.
Povertà non è vizio.
Il pane del povero è sempre duro.
L'estate e la madre dei poveri.
A fare i poveri non si spende nulla.
Né cavalli, né giardini son dei poverini.
A veste logorata poca fede vien prestata.
Buono l'amico, buono il parente, ma triste la casa dove non si trova niente.
Da san Martino a Natale, ogni povero sta male.
Al miser uomo non giova andar lontano, ché la sciagura sempre gli tien mano.
Acqua e pane, vita da cane.
I poveri non hanno parenti.
Se vuoi vedere un uomo quanto è brutto: un uomo senza denaro dice tutto.
Pignatta vuota e boccale asciutto, guastan tutto.
Cucina senza sale, credenza senza pane, cantina senza vino, si fa un mal mattino.
Cento ladri non possono spogliare un uomo nudo.
In povertà, è sospetta la lealtà.
Chi con i poveri è sgarbato, sarà sempre tribolato.
I debiti dei poveri fanno gran fracasso.
Povertà, è madre di sanità.
Se ti trovi dal bisogno stretto, prima che da altri vai dal poveretto.
E meglio dire poveretto me, che poveretti noi.
Dei peccati dei signori fanno penitenza i poveri.
La vera povertà è vergognosa.
Uomo senza denaro è una pecora senza lana.
Non v'è pensier penoso, quanto onore e povertà.

PRECOCITA'

Frutto precoce facilmente si guasta.
I fanciulli d'ingegno precoce o muoiono o diventano ciuchi.
Fanciullo che presto sa, presto muore.
Quel che presto matura, poco dura.
Chi coglie acerbo il senno, maturo ha sempre d'ignoranza il frutto.
Presto maturo, presto fradicio.
Chi troppo presto comincia a volare, si spossa presto le ali.
Le piante che fruttano troppo presto, si seccano.
Chi coglie il frutto acerbo, si pente d'averlo guasto.
Falchi a buon'ora, più tardi gufi.

PREGHIERA

La preghiera è una moneta che ha corso anche in cielo.
Preghiera per forza non penetra in cielo.
Quando si giungono le mani, si devono raccogliere anche i pensieri.
La preghiera egoistica è nemica di Dio.
Della sera la preghiera sale al cielo più sincera.
Se non prega il cuore, poco vale il pregare della bocca.
Perché a Dio piaccia la tua preghiera, deve essere breve, pura e sincera.
Chi prega, ammaestra se stesso e gli altri.
La preghiera nella necessità è il rosso di sera di un miglior domani.
Più grande la necessità, più necessaria la preghiera.
Il lavorare senza pregare è una botte senza vino.
Preghiera, fede, speranza e pazienza sono l'ornamento del cristiano.
Per una buona preghiera ci vuole coscienza netta, mani pure e cuor pio.
La preghiera senza il lavoro è una zappa senza manico.
La preghiera sale in alto e l'esaudimento scende in basso.
La preghiera dovrebbe essere la chiave di giorno e la serratura di notte.
La preghiera è una chiave d'oro con cui apriamo lo scrigno di Dio.
Lunga necessità e lunga preghiera stanno bene insieme.
La preghiera è come colui che la fa.
Quando infuria la tempesta, fervida è la preghiera.
Senza la preghiera nulla si deve osare, e con la preghiera nulla paventare.

PREGIO

A chi Dio toglie la vista, dà il tatto squisito.
Il giovane è forte, il vecchio è savio.
Quel che la natura non dà in senno, lo dà in corpo.
Quel che la natura ha negato al pavone nella testa, glielo ha dato nella coda.
Quel che Dio nega al fiore in splendore, glielo dà in odore.
Tutto è compenso in natura.
L'usignolo ha brutte penne, ma ha deliziosissimo canto.

PRESENTE

Meglio un presente che due futuri.
Dal male presente bisogna imparare a sopportare l'avvenire.
E meglio un tò, che cento "ti darò".
Meglio un uovo oggi, che una gallina domani.
L'oggi non deve prendere nulla in prestito dal domani.
Quello in cui ti trovi è il tuo mondo.
Bene si loda il tempo passato, ma bisogna vivere nel presente.
Un oggi vale più di dieci domani.
Oggi è il figlio di ieri e il padre di domani.
Osserva il tempo presente, ma medita sul passato.
Non ci sarebbe il presente senza il passato.
Puoi leggere quel che sei stato ma non scrivere quel che sarai.

PRESTITO

Ai cattivi vicini non prestar quattrini.
T'annoia il tuo vicino, prestagli uno zecchino.
E meglio donare che prestare.
Chi non può rendere, fa male a prendere.
Chi presta, tempesta, e chi attacca fa la festa.
Chi presta, perde la vesta.
Chi presta senza pegno non ha ingegno.
Chi non presta se ne duole; ma ha il suo quando lo vuole.
Il bel rendere fa il bel prestare.
Meglio dieci donare che cento prestare.
Chi presta, male innesta.
Chi toglie a prestito, va in cerca di guai.
Da' del tuo a chi non ha del suo.
Se il prestare fosse buono, si presterebbe anche la moglie.
Chi impresta perde il collo e la testa.
Chi impresta libri li perde.
Né libri né cavalli si prestano mai.
Tanto ha fastidi chi ha da avere quanto chi ha da dare.
Accattare e non rendere è vivere senza spendere.
Chi presta sul gioco, piscia sul fuoco.

PRESUNZIONE

L'ignoranza è meno odiosa della presunzione.
E più facile presumere che sapere.
E assai comune usanza, il credersi persona d'importanza.
Di presunzione e sassi ognun può caricarsi.
Chi troppo si stima, cade sovente in fondo dalla cima.
Chi vuol soprassapere, per bestia si fa tenere.
Non c'è vantatore che parli senza errore.
Per quanto allunghi il collo, l'oca non diverrà mai cigno.
La sabbia rilucente si crede oro.
Molti sanno tutto di tutti, e di sé nulla.
"I miei datteri sono più dolci", dice il vischio che cresce sulla palma.
La presunzione è figlia dell'ignoranza e madre della mala creanza.
Tutti i cenci vogliono entrare in bucato.
Più inetto, più presuntuoso.
Non bisogna farsi largo più di quello che si è.
Meno uno sa, più leva in alto il naso.
Ogni sarto crede di tagliare il mantello meglio dell'altro.
Non voler insegnare ai pesci nuotare.
Chi più sa, meno presume.
Non insegnare ai gatti rampicare.
Chi è asino e cervo si crede, al saltare del fosso se ne avvede.

PRETE

Il prete dove canta mangia.
L'altare deve mantenere il prete.
I preti hanno sette mani per prendere e una per dare.
Chi fa come il prete dice, va in paradiso; chi fa come il prete fa, a casa del diavolo va.
Il prete vien cantando e va via zuffolando.
Pazzo è quel prete che biasima le sue reliquie.
Il prete toglie dal vivo e dal morto.

PREVIDENZA

Il vedere è facile, e il prevedere è difficile.
Il male previsto è mezza salute.
Male preveduto è mezzo vinto.
Carestia aspettata non venne mai.
Forza senza previdenza poco vale.
Le scarpe vecchie non si buttano via prima di avere le nuove.
La previdenza è la seconda provvidenza del genere umano.
Prevedere le cose è compito della saggezza.
Cosa prevista, mezza provvista.
Chi dinanzi non mira, di dietro sospira.
Guardati dal "non ci pensai".
Meglio prevedere che rimediare.
Chi vuol prender moglie, abbia prima casa e aratro.
Non bisogna entrare in barca senza remi.
Prima di rompere l'uovo, bisogna aver pronto il pane e il sale.
Metti la roba in un cantone, che viene il tempo ch'ella ha stagione.
Bisogna mettersi al coperto prima della pioggia.
Non bisogna scuotere l'orzo dal sacco prima di avere il frumento.
Chi nulla prevede, spesso resta ingannato; e chi troppo prevede, è sempre disgraziato.
Tieni pronta la rocca, e Dio ti manderà presto la canapa.
Non bisogna scagliar tutte le frecce in una volta.
Prima di andare alla pesca esamina ben bene la tua rete.

PRINCIPI

I principi hanno le braccia lunghe.
Biasimare i principi è pericolo; lodarli è bugia.
Un principe deve accoppiare alla grandezza la moderazione.
Un principe che comanda con amore, è servito con fedeltà.
Il principe saggio e di buona coscienza, mantien sempre la pace e l'opulenza.
Ogni principe è imperatore nel suo stato.
Quando ílpaese e ín ginocchio, ilprincipe deve stare in piedi.
Quando i sudditi abbaiano, i principi devono aguzzar le orecchie.
Beata quella città che ha il principe che sa.
I sudditi dormono e per loro vegliano i principi.
Non cercare mai d'udire dai principi quel che non voglion dire.
I principi ben possono tollerar danno, ma non oltraggio.
Quando il principe è brillo, il popolo è ubriaco.
Il principe deve punire il vizio, e ricompensare la virtù.
L'esempio dei principi è lo specchio dei sudditi.
Un principe ben regge lo scettro, quando governa come un padre.
I principi devono far si che non manchi il pane al popolo, né gli onori ai nobili.
Quando il principe vende l'impiego, l'impiegato ne fa mercato.
Odio di principe e sugo di cicuta sono pericolosi.
Quando il principe perde l'amor del suo popolo, non è più principe, ma è tiranno.
Quelli che corrompono i principi, avvelenano le fonti dello stato.
L'amor dei sudditi è la miglior guardia del corpo dei principi.
Tre cose son necessarie ai principi: timor di Dio, giustizia, ed arte della guerra.
Quando Dio vuol benedire un paese, gli dà un principe savio che mantiene la pace.
Quando il principe dorme, gli affari dello Stato russano.
Il popol quando falla dev'esser castigato; ma il principe se erra, deve essere avvisato.

PROBITA'

Chi fa bene per usanza, se non perde poco avanza.
Misura e pesa e non avrai contesa.
Val più la lealtà che il denaro.
Chi giustamente vive, non muore mai.
E meglio andare in paradiso stracciato, che all'inferno ricamato.
Chi ben vive muore contento.
Valgon più due soldi guadagnati, che due milioni rubati.
Patti chiari e amicizia lunga.
Non v'è abilità senza probità.
Vale più un pugno di buona vita, che un sacco di sapienza.
La probità è l'unica moneta che abbia corso dappertutto.
Al peso che si compra bisogna vendere.
E meglio mendicare, che sulla forca sgambettare.
L'oro non prende macchia.
A mani monde Dio dà da mangiare.
Meglio diventar mori dal sole, che rossi dalla vergogna.
Mano bianca è assai lavata.
Fidati, ma solo di chi ha scrupolosa probità.
E meglio un soldo di buon acquisto che mille d'imbroglio.
Col suo si salva l'onore, e con quel d'altri si perde.
Anche il sole passa sopra il fango e non s'imbratta.
Chi vuole che il suo conto gli torni, faccia prima quello del compagno.
Dei giudizi non mi curo, che le mie opere mi fan sicuro.
Caro mi vendi e giusto mi misura.
Non si deve dar tanto a Pietro, che Paolo resti indietro.

PRODIGALITA'

Prodigalità è madre di necessità.
Il prodigo e il denaro stanno insieme come l'acqua e il fuoco.
La prodigalità e il lusso convertirono spesso la ricchezza in povertà.
Chi dà il suo prima di morire si prepari a ben soffrire.
A far bene non c'è inganno, a dar via non c'è guadagno.
Fa più uno a spargere, che cento a radunare.
Chi butta via oro con le mani, dovrà cercarlo coi piedi.
Chi fa tutte le feste, povero si veste.
Triste quella ca' che mangia quanto ha.
Che colpa ne ha la gatta, se la massaia è matta.
La prodigalità è una botte senza fondo.
Chi ha quattro e spende sette, non ha bisogno di borsette.
A grassa cucina, povertà vicina.
Chi della roba non fa stima e cura, più della roba la sua vita dura.
Chi tutto dona, tutto abbandona.
Non sempre lo spreco è segno d'abbondanza.
Chi oggi spende tutto il suo denaro, domani lo piangerà.
Giovane prodigo in carrozza, sarà vecchio mendico a piedi.
Chi prende col cucchiaio e dà col piatto, presto sparecchia.
Erba che non ha radice muore presto.
Prodigo e bevitor di vino, non fa né forno né mulino.
Chi mangia sempre carne, si troverà poi senza pane.
Chi la mattina mangia tutto, la sera canta il cucco.

PROFESSIONI

Nella casa dove c'è un buon dottore o un ricco prete, non si sente né fame né sete.
Quel che vien di penna e stola, tosto viene e tosto vola.
Prete, medico e avvocato si trovano in ogni lato.
Non cambiare la tua professione, se non sei certo di una migliore Frate che fu soldato, è più sperimentato.
"Questa è la mia professione", disse il mendico invitato ad ammucchiar letame.
Gli avvocati vivono di carne ostinata, e i medici di carne malata.
Più nobile è la tua professione, più deve essere umile chi la esercita.
I frati si uniscono senza conoscersi, stanno uniti senza amarsi, e muoiono senza piangersi.
Traduttori, traditori.
Ciascuno alla sua professione, e tutto andrà bene.
Fammi fattore un anno, se sarò povero è mio il danno.

PROIBITO

Cosa vietata è più desiderata.
In mare vietato volentieri si pesca.
Più da noi è bramato quel che più ci vien negato.
L'aceto rubato è più dolce del latte comprato.
I frutti proibiti sono i più dolci.
Quel che è lecito dispiace, e quel che è vietato piace.
Chi cinge di siepe il suo giardino, invita a saltarla.

PROMESSE

Ogni promessa è debito.
Promettere non costa nulla.
Di promesse, non godere, di minacce non temere.
Fra il promettere e il tenere, si smarrisce il mantenere.
Chi molto promette, poco mantiene.
Nel paese delle promesse si muore di fame.
Il bue per le corna e l'uomo per la parola.
Chi promette in debito si mette.
Con la legna promessa non si scalda il forno.
Il promettere è la vigilia del dare.
Le mani dimenticano facilmente quel che ha promesso la bocca.
Chi promette in fretta, può pentirsi adagio.
Cento cavalli non possono tirare indietro la parola data.
Non si è mai tanto poveri da non poter almeno promettere.
Chi promette è debitore.
Chi promette e non attende, all'inferno si distende.
Le promesse non pagano i debiti.
Parlare è più facile che fare; promettere più facile di mantenere.
Al ricco non promettere, col povero non mancare.
Chi promette e non attiene, l'anima sua non va mai bene.
Non si deve promettere più di quello che si può mantenere.
A promettere mai non t'affrettare, che la promessa bisogna osservare.
Delle promesse dei grandi signori, degli innamorati e della vigna, non bisogna far gran conto.

PRONOSTICI

L'arcobaleno conduce il sereno.
Ramo corto, vendemmia lunga.
Chi tardi mette i denti vede morire tutti i suoi parenti.
Anno fungato, anno tribolato.
Quando il mandorlo non frutta, la semente ci va tutta.
Quando la rana canta, il tempo cambia.
Quando il tempo è molle, il dente è più folle.
Guai a quell'anno che l'uccel non fa danno.
Molto pulciaio, molto granaio.
Tempo rimesso di notte non val tre pere cotte.
Chi presto cresce, presto manca.
Quando il tempo si muta, la bestia starnuta.
Bruma oscura tre di non dura, se viene di trotto dura più di otto.
A luna scema non salare, a luna crescente non tosare, se vuoi risparmiare.

PROPONIMENTI

L'uomo propone e Dio dispone.
L'uomo propone e la donna dispone.
Di buoni proponimenti è lastricato l'inferno.

PROSPERITA'

Dio ci preservi dalla troppa prosperità.
Quando va troppo bene, la superbia si alza in piedi La bonaccia, burrasca minaccia.
Ogni cosa si sa comportare, eccetto che il buon tempo.
Il troppo grasso fa l'occhio cieco.
Di gran prosperità, poca sicurtà.
Prosperità umana, sospetta e vana.
Il bel tempo non viene mai a noia.
Non vi è maggior nemico della troppa prosperità.
Il buon tempo fa scavezzare il collo.
Non vien mai estate senza mosche.

PROVE

Al toccar dei tasti si conosce l'organista.
Al batter del martello si scopre la magagna.
Chi vuol troppo provare, nulla prova.
Al paragone si conosce l'oro.
Alla prova si scortica l'asino.
La prova del tegame è la torta.

PROVERBI

I proverbi son tutti provati.
I proverbi sono la sapienza dell'uomo.
I proverbi sono la sapienza dei secoli.
Nessun proverbio mente, solo il suo senso inganna.
Donna proverbiosa, donna giudiziosa.
Il proverbio s'invecchia, chi vuol far bene vi si specchia.
Spesso i proverbi sono sfacciati, ma l'intenzione è sempre buona.
I proverbi sono farfalle: alcune si pigliano altre scappano.
I proverbi sono le sentenze del popolo.
Voce di popolo, voce di Dio.
Senza proverbi mal si percorre il cammino della vita.

PROVVIDENZA

A chi ben crede Dio provvede.
Prima che il figlio si svegli, Dio ha già pensato al latte.
Se il piede destro è zoppo, Dio rafforza il sinistro.
All'uccello cieco, Dio fa il nido.
La provvidenza di Dio non manca mai.
La provvidenza quel che toglie rende.
A tempo viene quel che Dio manda.
Quando Dio aiuta, ogni cosa riesce.
Quello che non si conviene, da Dio mai si ottiene.
Quando Dio chiude una finestra apre una porta.
La provvidenza vale più delle rendite.
Più grande è la necessità, più vicino è l'aiuto.
Quando il caso è disperato, la provvidenza è vicina.
Dio non manda mai bocca, che non mandi cibo.
Dov'è innocenza, c'è provvidenza.
E meglio quel che Dio manda, che quello che l'uomo domanda.
Quando uno non ne può più, Dio lo chiama a sé.
Dove Cristo tira la rete, si prendono molti pesci.
Il giudizio di lassù non sbaglia mai.

PRUDENZA

La prudenza non è mai troppa.
Dalla prudenza vien la pace, e dalla pace l'abbondanza.
Chi segue il prudente, mai se ne pente.
La madre del prudente di rado piange.
Si può imporre la legge, ma non la prudenza.
La prudenza è l'occhio della virtù.
Al più potente, ceda il prudente.
La briglia regge il cavallo e la prudenza l'uomo.
La prudenza può più della forza.
Non c'è oro che paghi la prudenza.
La prudenza fa la metà della vita.
A muro cadente, non s'appoggi chi è prudente.
Chi ha prudenza nel fiume, non affogherà nel mare.
Chi tocca con mano, va sano.
Il freno regge il cavallo, e la prudenza l'uomo.
Un uomo senza prudenza tanto vale, quanto la minestra senza sale Chi mordere non può, non mostri i denti.
A sollecita domanda lenta risposta.
Il prudente sa trarre profitto dal danno.
Non mettere il piede dove altri son sdrucciolati.
Al prudente che va guardingo, poco mal fa la caduta.
Donasi l'ufficio e la promozione, non la prudenza e la discrezione.
Dove c'è prudenza non v'è penitenza.
In paese di ladri bisogna tener d'occhio i bauli.
Il prudente va cauto come il cieco, che tasta il terreno col bastone Chi si guarda, Dio lo guarda.
Chi è prudente non ha bisogno di consigli.
Chi ha la casa di vetro, non faccia a sassate.
Quando si tratta del collo, nessuna scala è sicura abbastanza.
In letto stretto mettiti nel mezzo.
Chi si siede per terra non cade.

PUDORE

Quanto è bello il pudore! Vale molto e non costa nulla.
Il pudore è il coraggio delle donne.
Chi ha perduto il pudore, ha il cuore morto.
Una moglie pudica non deve farsi trovar sola.
Il pudore difende la bellezza come la spina, la rosa.

PULCE

Una pulce non leva il sonno.
L'elefante non sente il morso della pulce.
La pulce che esce di dietro l'orecchio con il diavolo si consiglia.
La pulce salta, perché è vergognosa.
Le donne piglian bene le pulci.

PULIZIA

Se il piatto non è pulito, guasta la pietanza.
Chi vuol la casa monda, non tenga mai colomba.
La pulizia è mezzo nutrimento.
La pulizia costa poco, e molto vale.
Invano si lava il corpo, se non si lava l'anima.
Chi è pulito è bello.
In un vaso mal lavato il buon vin presto è guastato.
La pulizia piace a Dio e alle persone.
La pulizia adorna la padrona e la serva.
La pulizia mantiene la salute.
Dalla pulizia della casa si conosce la buona massaia.
Pulizia, nettezza, vera bellezza.
Se una mano lava l'altra, ambedue saranno nette.
La pulizia è l'ornamento che meglio s'addice alla vecchiaia.
Non importa che l'abito sia fino, purché sia pulito.
Anche il miglior miele si guasta in vaso sporco.

PUNIZIONE

Chi non punisce il male, lo invita a casa.
La vendetta di Dio non piomba in fretta.
Punire il male è far bene ai buoni.
Chi punisce i malfattori, fa che gli altri sian migliori.
Punire è facile, il difficile è emendare.
La pena è zoppa, ma pure arriva.
Vizio non punito, cresce all 'infinito.
è meglio punire apertamente, che odiare segretamente.

PUTTANA

La puttana e la lattuga una stagione dura.
Le puttane hanno le parole di pece.
Le puttane hanno più trappole che topi.
Non c'è puttana che non muoia di fame.
Puttane e caval di vettura, all'uomo poco dura.
Tra puttane e bertone, non si tien ragione.
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