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DIZIONARIO DEI PREVERBI
Dizionario o vocabolario dei preverbi un detto breve e spesso arguto, di origine popolare e molto diffuso, che contiene massime, norme, consigli fondati sull'esperienza.

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Dizionario o vocabolario: dei proverbi per consultare i vari proverbi presenti nel vocabolario o dizionario.
DIZIONARIO O VOCABOLARIO
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Proverbio

definizione
Proverbio Sentenza breve di uso comune, che esprime idee e credenze comunemente accettate. Per la maggior parte, i proverbi affondano le loro radici nel folclore e sono stati conservati dalla tradizione orale. Un esempio di questa saggezza popolare è "Chi dorme non piglia pesci". Spesso le stesse credenze comunemente accettate si ritrovano in proverbi di lingue e culture diverse. La Bibbia ha fornito un gran numero di proverbi, ad esempio "Occhio per occhio, dente per dente", che ha un equivalente africano in "Una pelle di capra compera una pelle di capra; una zucca, una zucca". Il proverbio "Un passero in mano ne vale due nella siepe", che proviene dal latino medievale, conta numerose varianti in italiano ("Meglio un uovo oggi che una gallina domani"), spagnolo, portoghese, rumeno, tedesco e islandese.
I proverbi hanno talvolta origini letterarie, come l'adattamento in senso cristiano della frase di Esopo "Aiutati che il ciel ti aiuta" o il detto, tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, "Cosa fatta capo ha". Altri possono aver preso spunto dalla vita quotidiana, come "Prima o poi tutto viene a taglio, anche le unghie per pelare l'aglio", o far riferimento a superstizioni, come "Di venere e di marte non si sposa e non si parte", o alle condizioni del tempo, come "Rosso di sera bel tempo si spera". Altri proverbi sono nati da abitudini cadute in disuso, come nell'espressione "Essere al verde", sorta dall'uso di sospendere le aste quando la candela sul tavolo del banditore si riduceva all'estremità dipinta di verde.
Particolare fortuna ebbe nel Rinascimento la raccolta di proverbi classici (Adagi) compilata da Erasmo da Rotterdam. In Italia, l'interesse per la cultura popolare e il mondo dei proverbi fu promosso nell'Ottocento da Niccolò Tommaseo e Giuseppe Giusti.

SACCO

Sacco vuoto non sta in piedi.
Sacco pieno ha bisogno di riposo.
In fondo al sacco ci sono le briciole.
Sacco pieno drizza le orecchie.
Mettere Berta in sacco.

SAGGEZZA

Con un po' di cervello si governa il mondo.
Ogni cosa va presa per il suo verso.
Parlare e tacere a tempo è la vera saggezza.
La saggezza vien da Dio, e l'astuzia dal diavolo.
Spesso sotto vili panni, molta saggezza si nasconde.
La saggezza senza virtù non adorna né la vecchiaia né la gioventù.
Dove il diritto e la giustizia non sono stimati, la saggezza nulla vale.
I denti della saggezza spuntano tardi, e cascano di buon'ora.
Il primo passo della saggezza è di lasciar la via della pazzia.
Cinque sono le strade che conducono alla saggezza: tacere, ascoltare, rammentarsi, studiare e fare.
Dove deve entrar la saggezza, cinque porte devono essere aperte.
La saggezza domina la fortuna.
Fuggire il male è gran saggezza.
La saggezza val più della forza e dell'astuzia.
La saggezza dovrebbe aver per compagna la fortuna, ma la fortuna è nemica della saggezza.
La necessità non insegna che a sopportare, ma la saggezza insegna a rinunciare .
L'intelletto senza saggezza, taglia la carne altrui e le proprie dita.
Chi non conosce la via della saggezza, precipita nella fossa della pazzia.
La saggezza è un limpido rivo che lava le brutture delle passioni.
Due strade conducono alla saggezza: l'esperienza propria e l'altrui esempio.
Chi troppo pensa perde la memoria; e chi non pensa, perde la vittoria.
La saggezza che vien dall'esperienza è migliore di quella che s'impara nei libri.
La saggezza è un albero che cresce nel cuore e porta i suoi frutti sulla lingua.
Molti vogliono sposar la saggezza, ma non vogliono poi pagare le spese delle nozze.
Chi vuol far profitto della saggezza, non deve lasciarsi signoreggiar dalle donne.
Quando esci pensa a quel che devi fare; e quando torni a quel che hai fatto.
La saggezza lascia al caso il men che può.

SALUTE

Salute e ricchezza creano bellezza.
La salute non si paga con valute.
La salute non c'è denaro che la paghi.
Quando si ha salute, si ha tutto.
Salute e pace, che vuoi di più? Chi è sano, è più d'un sultano.
Un medico sano è più ricco di un re ammalato.
La salute è il più prezioso di tutti i tesori; ed è il meno ben custodito.
Chi è sano non sa quanto sia ricco.
Uomo povero, uomo sano; uomo sano, uomo ricco.
Facile è al sano consigliar l'infermo.
Sano ed abile di mano si va lontano.
La salute senza la ricchezza è mezzo male.
Chi vuol vivere sano, non deve mangiar prima di aver fame.
La salute è moneta sonante.
Chi ha la salute è ricco e non lo sa.
La salute è molto cara, e chi può la ripara.
La salute della gente è la malattia dei medici.
Quattrini e sanità, si gode in ogni età.
Chi vuole conservare la salute per la vecchiaia, non la sciupi in gioventù.
Tre cose mantengono la salute: pane di ieri, carne d'oggi e vino d'un anno.
Tre cose rubano la salute: pietanza riscaldata, medico ignorante e donna infetta.

SALUTO

Un saluto non si nega a nessuno.
Al ricco non occorre andare in cerca di saluti.
Spesso si saluta il giardino per amor del giardiniere.
Salutare è cortesia, rendere il saluto è obbligo.
Il saluto piace a chi si fa, ed onora chi lo fa.
Come voi saluterete, sarete salutati.
Un saluto con buona grazia vi fa un amico.
Anche se vi saluta un mendico, bisogna restituirgli il saluto.
Al saluto si deve rispondere col saluto.
A salutar sii pronto, e prontissimo a rendere il saluto.
Secondo le persone si dà il buon dì.
E meglio il cappello in mano che la borsa.

SANGUE

Il sangue una volta all'anno, il bagno una volta al mese, e mangiare una volta al giorno.
Sangue chiama sangue.
Sangue presto, malattia guarita.
Il sangue sta bene nelle vene.
Il sangue non è acqua.
L'acqua lava e il sangue stringe.
Il sangue dei poltroni non si muove.

sANTI

I santi nuovi scacciano i vecchi.
Ogni santo vuol la sua candela.
Santo in chiesa e diavolo in casa.
Senza santi non si va in paradiso.
Il santo nella sua città, rare volte è onorato.
E una bella scienza quella dei santi di Cristo.
Scherza coi fanti e lascia stare i santi.
I santi non mangiano.
Ai santi vecchi non gli si dà più incenso.
I santi vecchi non fanno più miracoli.

SAPERE

La scuola è il tempio del sapere.
Il sapere è il bastone della vita.
Non c'è avere che valga il sapere.
A chi sa non manca nulla.
Pratica senza dottrina è come crusca senza farina.
Volere è potere, per chi ha sapere.
La radice del sapere è amara, ma tanto più dolci sono i suoi frutti.
Dal sapere vien l'avere.
Il sapere è un bene garantito contro i rovesci della fortuna.
Al sapere deve tener dietro immediatamente il potere.
Il sapere costa sudore.
Vale più un'ape che cento mosche.
Il principio del sapere è il timor di Dio.
Nessuno è tanto sapiente, che altri non possa in sapienza superarlo.
Tutte le cose son serve al sapere.
Il sapere non s'ingoia, si mastica come il cibo.
Chi sa ha cento occhi, chi non sa è cieco.
Se la gioventù sapesse quanto vale il sapere, studierebbe notte e dì.
Il sapere è un tesoro che accompagna chi lo possiede in ogni dove.
Il sapere non è sempre un'acqua che netta dai vizi.
Chi tardi sa, inutilmente sa.
Meglio povero e sapiente, che ricco e minchione.
Chi molto conosce ha pene ed angosce.
Il troppo lume oscura.
Più saviezza, più afflizione di spirito.
Chi ha per compagna la saviezza, non è privo di amarezza.
Sapienza in ogni stato è un gran tesoro.
Sapienza occulta, tesoro riposto.
Con un po' di sapienza si governa il mondo.
Ogni cosa va presa per il suo verso.

SAVIO

Al savio poche parole bastano.
Il savio non è mai solo.
Il savio porta con sé la sua fortuna.
Il savio è grande nelle piccole cose; il malvagio, piccolo nelle grandi.
Meglio pianger coi savi, che rider coi pazzi.
Divenir ricco è fortuna, divenir savio è arte.
Il savio non dice tutto quello che pensa, ma pensa tutto quello che dice.
Ciascuno sia savio in casa sua, e tutto il mondo tal sarà.
Un giorno del savio è meglio di tutta la vita dello stolto.
Le due ali del savio sono la modestia e la beneficenza.
Commetti al savio e lascia fare a lui.
Il savio riflette un'ora su quel che deve dire, e un giorno su quel che deve fare.
Chi è tenuto savio di giorno, non sarà mai pazzo di notte.
Il savio fa da principio quello che lo stolto fa all'ultimo.
Manda il savio con un incarico, e non gli dir nulla.
Chi può nasconder la sua croce, quello è savio.
Gli uomini savi fanno le savie cose.
Il savio si conosce al cattivo tempo.
Chi sa sopportare la propria fortuna, è savio davvero.
Il savio pesa le sue parole sul bilancino dell'oro.
I matti mordono e i savi se ne accorgono.
Chi vive contando, vive cantando.
Chi bene giudica, bene elegge.
Nessuno è savio in ogni tempo.
Al savio non s'addice inciampar due volte.
Chi è savio, ha un buon viatico nel cammino della vita.
Il savio tutto può dimenticare, eccetto i suoi difetti e il suo benefattore.
L'occhio del savio illumina la terra.
Il savio udendo, più saggio diventa.
Savio per tempo tosto incanutisce.
I savi sono la perla di un regno; i dotti la delizia di un banchetto.
La gente savia non si cura di quel che non può avere.
Savio presto, presto vecchio.
Il savio governa con la persuasione, e non con la violenza.
Occhi che vedono, non invecchiano.

SAZIETA

Troppe soddisfazioni tolgono ogni voglia.
Nulla è così buono che a lungo andare non venga a noia.
Chi mangia sempre torta se ne sazia.
A chi mangia sempre polli vien voglia di polenta.
Troppa manna, nausea.
Chi mangia sempre pan bianco, spesso desidera il nero.
Quando il gozzo è pieno, le ciliegie sono acerbe.
Se piovesse oro, la gente si stancherebbe a raccoglierlo.
Chi vive sei giorni nell'oasi, il settimo anela il deserto.
Alla fine anche le pernici allo spiedo vengono a noia.
Tutto ciò che dura a lungo annoia.
Parenti, amici, pioggia, dopo tre giorni vengono a noia.
La minestra lunga sa di fumo.

SBAGLI

Sbagliando s'impara.
Sbaglia anche il prete all'altare.
Chi fa i conti senza l'oste, gli convien farli due volte.
Non tutte le ciambelle riescono col buco.
Per il troppo sapere l'uomo sbaglia.
Tutti si sbaglia.
Non c'è uomo che non erri, né cavallo che non sferri.
Chi fa falla, e chi non fa sfarfalla.
Lo sbagliare è degli uomini, il persistere degli imbecilli.
Non v'è buon bifolco, che faccia sempre dritto il solco.
Non tutte le palle riescono tonde.
Dio ci guardi da errore di savio.
Dio solo, non può fallire.
Errore non è frode.
Guardati dal primo errore.
Chi cammina inciampa.
Il semplice sbaglia per ignoranza, il furbo per malizia.
Dove non c'è malizia, non c'è peccato.
Chi sbaglia il primo occhiello li sbaglia tutti.

SCANDALO

Uno fa male a cento.
Il male è male a farlo, ma peggio a pubblicarlo.
Guarda il male, e il male ti si appiccica.
La vipera morta non morde seno, ma pure fa male con l'odor di veleno.

SCARAFAGGIO

Lo scarafaggio corre sempre allo sterco.

SCETTICISMO

A chi non vuol credere sono inutili tutte le prove.
Chi non ha fede, non ne può dare.
Dove non si crede né all'inferno né al paradiso, il diavolo intasca tutte le entrate.
Chi sa senza Cristo non sa nulla.
Chi contro Dio getta la pietra, in capo gli torna.
A chi non vuol credere, poco valgono mille testimoni.
Triste e guai, chi crede troppo e chi non crede mai.

SCHERNO

Lo scherno è più amaro del danno.
Lo scherno è il lampo della calunnia.
L'infelice non s'ha a schernire.
Scherno e danno si appaiano.
Lode non meritata è scherno.
Prima di trovar a ridire all'altrui camicia, bisogna rammendare la propria.
Gli scherni stan dietro alla porta; chi li fa, se li porta.
Lo scherno spezza il cuore.
Dallo scherno nessuno può schermírsi.
Lo scherno è il lampo dell'invidia.
Si fa presto a schernire una cosa, ma bisogna saper far meglio.
Schernir non è scherzare.
Chi altrui schernisce, merita scherno.
Spesso lo schernitore rimane schernito.
Chi ammonisce lo schernitore, si tira addosso i suoi scherni.
Lo scherno si paga con lo scherno.
Meglio perdere un frizzo che un amico.

SCHERZI

Di carnevale ogni scherzo vale.
Male si scherza col cuore afflitto.
Scherza coi fanti e lascia stare i santi.
Lo scherzo del forte è la morte del povero.
Coi potenti non si scherza.
Spesso si dice scherzando quel che si vuole sul serio.
Chi non sa tollerare lo scherzo, non vada fra gente allegra.
Scherzando si bussa, e sul serio si apre.
Degli scherzi farai come del sale, un uso moderato e prudenziale.
Scherzo, riso e gioia, quando è troppo annoia.
Lo scherzo è bello quando è corto.
Per un bel detto si perde l'amico.
Cane vecchio non ama scherzi.
I cattivi scherzi arrivano al cuore.
Tre cose non soffrono scherzi: occhio, onore e cuor sincero.
Scherzo lungo non fu mai buono.
Chi scherza col gatto, non si lagni se è graffiato.
Scherzare con misura è lecito a tutti.
Scherzo e gioco risse portano.
Gioco di mano, gioco di villano.
Quel che è scherzo pel gatto, è morte pel topo.
Piacciono i bei motti, ma non chi ne dice troppi.
Lo scherzo deve essere condito col sale e con lo zucchero.
Chi sempre scherza, spesso offende.
Con Dio non si scherza.
La burla non è bella se non è fatta a tempo.
Scherzo senza sale, minestra da contadino.
Una parola detta scherzando, che male può fare? Il troppo scherzare toglie riverenza.
Scherzi e pillole non si vogliono masticare.
La gioventù scherza volentieri.

SCIENZA

La scienza nei ricchi è una perla nell'oro.
Le scienze sono l'argento della gente comune, l'oro della nobiltà e la gemma dei principi.
La scienza ha una seconda vista ed ha occhi brillanti.
La scienza è follia, se il senno non la governa.
La scienza ben vale il denaro che si spende per acquistarla.
La scienza viene dallo studio.
La scienza è un tesoro che accompagna chi la possiede in ogni dove.
Chi di scienza è amatore, a lungo andare avrà onore.
La scienza è nulla rispetto alla virtù.
La scienza val più della ricchezza: gli averi se ne vanno, la scienza rimane.
Fra sepolto tesoro e occulta scienza non c'è gran differenza.
E la miglior scienza quella che fa gli uomini buoni.
Nella scienza non vi sono né vecchi né giovani: chi più sa ha precedenza.
La scienza è una fonte di cui nessuno esplora le origini.
La scienza è un buon bastone nel pellegrinaggio della vita.
La scienza per alcuni è uno scettro, per altri un berretto a sonagli.

SCIMMIA

Ogni scimmia trova belli i suoi scimmiotti.
La scimmia è sempre scimmia, anche vestita di seta.

SCOLARI

Chi fu un buon scolaro, sarà anche buon maestro.
Scolaro che sempre zufola, di rado fa buona riuscita.
Gli scolari sciupano molti libri prima di diventar maestri.
Un buon scolaro raggiunge presto il suo maestro.
Chi non fu mai scolaro, non sarà mai buon maestro.

SCOMMESSE

Chi va in collera perde la scommessa.
Persistere sempre e non scommettere mai.
Non si deve vincere quando non si può perdere, non si deve perdere quando non si può vincere.

SCORPIONE

Lo scorpione dorme sotto ogni lastra.
Non mi morse mai scorpione, ch'io non mi medicassi col suo olio.

SCRITTI

Le parole volano, gli scritti rimangono.
Di quel che scrive la mano, la testa deve rispondere.
Scrivendo s'impara a scrivere.
Lo scrivere vuol più ingegno del parlare.
Ogni cosa scritta è stata detta.
Chi non vuol imparare a scrivere col manico della penna, impari col manico della vanga.
Con tre dita si scrivono libri, ma ci lavorano anche corpo e anima.

SCRITTORI

Scrittori e studenti, del mondo son reggenti.
I cattivi scrittori sciupano molta buona carta.
Chi vuol conoscere uno scrittore, gli dia la penna in mano.
Un buon scrittore non ha bisogno di falsa riga.
Chi non sa trattar la penna, tratti l'aratro.
Un buon scrittore è degno d'ogni onore.
Quando lo scrittore non sa scrivere, ne dà la colpa alla penna.
Scrivere è il paradiso dello scrittore; limare il purgatorio; e correggere l'inferno.
Nessun scrittore scrive male di se stesso.

SCUOLA

Chi è padrone della scuola, è padrone del paese.
La buona scuola fa i buoni scolari.
Gli amici di scuola sono i migliori.
La scuola è aperta a tutti.
Chi va a scuola, qualche cosa impara sempre.
Dalle buone scuole e dalle buone strade si conoscono i buoni governi.
Nella scuola dell'esperienza s'impara tutti i giorni.
Si deve imparare, non per la scuola, ma per la vita.
Chi corre da una scuola all'altra, impara poco.
Una scuola senza un buon maestro è come una casa senza tetto.

SCUSE

Ogni scusa è buona, purché valida.
La scusa del peccato fa crescere il peccato.
La scusa peggiora il fallo.
Chi si scusa, s'accusa.
Difendere la propria colpa è un'altra colpa.
Una scusa non cercata è una minestra raffreddata.
Chi è colto sul fatto, mal si può scusare.
A poca voglia non manca scusa.
L'uso del mondo e l'esempio altrui non scusano nessuno.
Si dichiara colpevole chi si difende senza essere accusato.
Chi si scusa senza essere accusato fa palese il suo peccato.
L'amicizia e la compagnia, sono cattive scuse per le cattive azioni.
Se la gallina non cantasse, nessuno saprebbe che ha fatto l'uovo.

SDEGNO

Lo sdegno è stimolo ai grandi fatti.
Lo sdegno presto sbolle in cuor gentile.
Lo sdegno è fuoco; se non esala, tutto divora.
Chi spesso si sdegna, in se stesso non regna.
Chi s'imbarca con lo sdegno, facilmente naufraga.
Il savio non si lascia vincere dallo sdegno.
Chi non ha sdegno non ha ingegno.
Vincere lo sdegno è la miglior vittoria.
Facilmente in odio lo sdegno si tramuta.
Lo sdegno è la febbre dell'anima.
Sdegno d'amante poco dura.
Sdegno senza forza non vale una scorza.
Vino e sdegno fan palese ogni disegno.
Sdegno d'uomo mite divien furore.
Come il terremoto la terra, così lo sdegno scuote l'uomo.
A gran sdegno vien dietro gran pentimento.
Quando lo sdegno e la vendetta si accoppiano, nasce la ferocia.
Lo sdegno si spegne con dolcezza e indulgenza.
Dove entra lo sdegno, parte la ragione.
Sdegno e dolore agguerriscono l'uomo.
Sdegno cresce amore.
Chi doma il proprio sdegno, ha vinto un gran nemico.
Lo sdegno rivela quel che il cuor nasconde.
Spesso lo sdegno può più dell'amore.
Chi opera nel bollor dello sdegno, non può far nulla bene.
Lo sdegno ferisce gli altri con l'ago e se stesso col pugnale.
Fa' che lo sdegno tuo, prima che tramonti il sol trovi l'occaso.
Lo sdegno è come il fulmine a ciel sereno, ma spento il fulmine subentra il pentimento.

SEDUZIONE

Chi bello vuol divenire, qualcosa deve pur soffrire.
Bella ostessa, conto caro.
Con il fuoco si prova l'oro, con l'oro la donna e con la donna l'uomo.
La calamita attira il ferro.
Tira di più un pelo di donna che una coppia di buoi.

SEGRETI

Ogni cuore ha il suo segreto.
In bocca del discreto ciò ch'è pubblico è segreto.
Chi è segreto in ogni terra, mette la pace e leva la guerra.
Chi vuol essere discreto, celi il suo segreto.
Chi scopre il segreto, perde la fede.
Chi dice il suo segreto, o è matto o è ubriaco.
Servo d'altri si fa, chi dice il suo segreto a chi non lo sa.
I segreti più importanti, non son pasto da ignoranti.
Non ti lagnar di chi ha divulgato il tuo segreto, ma di te stesso che gliel'hai palesato.
Chi apre il suo cuore si dà prigioniero.
Quel che l'aria non deve dire, all'aria non si deve confidare.
Segreto d'uno è segreto di Dio, segreto di due non è più mio, segreto di tre è segreto di tutti.
Se i segreti vuoi sapere, cercali nel disgusto o nel piacere.
Non dire il tuo segreto, né ascolta volentieri quello degli altri.
Segreto confidato non è più segreto.
Donne e fanciulli tengono segreto quel che non sanno.
Chi dice il proprio segreto, mal custodirà l'altrui.
Di dieci segreti, nove bisogna tenerseli in corpo e il decimo non rivelarlo.
Confida il tuo segreto a un muto ed esso parlerà.
Sentire e non ridire è buon servire.
Chi vuol far bene i suoi fatti, stia zitto e non gracchi.
Le siepi non hanno occhi, ma orecchi.
Fabbrica in acqua e sulla rena semina, chi fida il suo segreto ad una femmina.
Se vuoi che sia segreto non lo dire.
Poni il tuo segreto in bocca al Bosforo, e lo dirà al mar Nero.
Di' all'amico il tuo segreto, e ti terrà il piede sul collo.
Se sai qualcosa tienitelo in tasca.

SEMPLICITA'

Chi cammina nella semplicità, cammina bene.
La semplicità beve grosso.
La semplicità è bella, ma spesso rimane ingannata.
Un uomo semplice può spesso ingannare un astuto.
Semplice è quel sorcio che narra al gatto come sfuggì alla volpe.
Uomo semplice è dolce di sale.
Chi è semplice non vada a corte.
La semplicità senza accortezza è pura pazzia.
Il semplice parla e l'astuto ne approfitta.
Non tutti sono così semplici come sembrano.
Molti che paiono semplici sono furbi matricolati.
Il semplice lo dice, l'astuto lo fa.
La semplicità vale spesso più dell'arte.
Un cuore senza malizia è ingannato facilmente.
Con la semplicità si va spesso più avanti che con l'astuzia.
La semplicità era al principio del mondo, la semplicità sarà alla fine del mondo.

SENSIBILITA'

Chi è più sensibile, è più infelice.
Le donne hanno un piccolo cuore, che trema per la gioia e per il dolore.
Tre conducono una cattiva vita: il sensibile, il debole e l'iracondo.
Un cuor sensibile teme più le parole che la verga Chi non sente, non comprende.

SENTIMENTO

Il cuore è più forte della testa.
La ragione forma l'uomo, e il sentimenta lo conduce.
Quantunque le teste siano discordi, i cuori possono andar d'accordo.
Chi non ha sentimento riman senza frumento.

SEPARAZIONE

Non c'è dolor maggiore che separarsi da una persona amata.
E meglio vivere e patire che allontanarsi per dover morire.
Nel separarsi si dà l'addio.
Il separarsi accora, e il rivedersi consola.
Il separarsi è sempre accompagnato da sospiri.
Chi mi vuol bene, mi lascia piangendo; chi mi vuol male, mi lascia ridendo.
Se il separarsi è doloroso, separiamoci oggi anziché domani.
Separazione di letto, separazione di cuori.
Si muore tante volte, quando si perde una persona cara.
O presto o tardi tutti dobbiamo separarci.
Quando i cuori sono separati, anche le mani si separano.
Chi si separa da un cattivo compagno, fa una buona giornata.
Anche i migliori amici sono costretti a separarsi.
I buoni amici non si separano volentieri.

SEPOLCRO

Dentro il sepolcro si dorme bene.
Ben torna l'uomo dal mare, ma non dal sepolcro.
Sui sepolcri crescono le rose più belle.
Fuor del sepolcro non uscì che Lazzaro.
Il sepolcro si apre ogni momento, ma si chiude per sempre una sola volta.
Nel sepolcro il principe non giace più soffice del bracciante.

SERA

Spesso a chiaro mattino v'è torbida sera.
Rosso di sera e grigia mattinata, sono segni di una bella giornata.
Alla sera leone, al mattino poltrone.
Parole di sera il vento se le mena.
All'Ave Maria o a casa o per la via.
Nella sera la preghiera, sale al cielo più sincera.
Quando è sera si chiudono le porte.
Sta sul fuoco quando è sera, a grattar la sonagliera.
Rosso di sera e chiaro al mattino è buona giornata per il pellegrino.

SERPE

Morta la serpe, spento il veleno.
Dice la serpe: non mi toccar che non ti tocco.
Vicino alla serpe c'è il biacco.
Ogni serpe ha il suo veleno.
Sulla pelle della serpe nessuno guarda alle macchie.
La vipera morta non morde seno, ma pure fa male coll'odor del veleno.

SERVI

Chi serve Dio ha buon padrone.
Guai a chi è servo di padrone sciocco.
Dai servi si conoscono i padroni.
Al servo pazienza, al padrone prudenza.
Molti servitori, molti rumori.
In casa non c'è che un servo, e si chiama padrone.
Assai domanda chi ben serve e tace.
O servi come servo, o fuggi come cervo.
Felice colui, che non passa porta altrui.
Serva che risponde e padrona che parla latino, non valgono un lupino.
Servi a principi e a signore, e saprai cos'è dolore.
Quando la serva si mangia l'arrosto, il gatto ne paga il fio.
E duro servire a chi ha servito, e comandare a chi ha comandato.
Non si può servire a due padroni.
E meglio far la serva in casa tua, che la padrona in casa d'altri.
Chi non ha servitori non ha peccati.
Un buon servitore val più d'un buon padrone.
Ogni servo gallonato, è un ozioso affaccendato.
E male avere un cattivo servo, ma è peggio esserne senza.
Chi ben serve è ben provvisto.
Di una serva non si fa mai una dama.
Chi s'innamora della serva, divien suo servo.
Chi si sposa per interesse diventa servo della moglie.
Il pane degli altri è troppo salato.
Anima di lacchè, spirito di sbirro.
Cavolo riscaldato e garzone ritornato, non fu mai buono.
Bisogna rispettare il cane del padrone.
Ben servire, acquista amici.

SETTEMBRE

Di Settembre, la notte al dì contende.
Calzoni di tela e meloni, a Settembre non sono più buoni.
Se l'Arcangelo si bagna le ali, pioverà sino a Natale.
Pioggia dolce a san Michele, inverno dolce; pioggia forte, inverno crudo.
Quando canta la cicala in Settembre, non comprare gran da vendere.
Alla luna settembrina, sette lune se le inchina.
Settembre, porta via i ponti o secca le fonti.
Quando nevica di Settembre, nove lune attende.
Chi lavora di Settembre, fa bel solco e poco rende Di Settembre e d'Agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto.

SGARBATEZZA

Chi con i poveri è sgarbato, sarà sempre tribolato.
Per un brutto viso si perde una buona compagnia.
Chi di mal garbo suol donare, par che inviti a rifiutare.

SICUREZZA

La sicurezza non è mai sicura.
La sicurezza è la causa principale delle disgrazie.
La sicurezza spesso inganna.
Uccel sicuro è facile a pigliare.
La sicurezza e la sventura si seguono come il lampo e il tuono.
Chi vede il porto da lontano, naufraga spesso vicino ad esso.
La sicurezza non è immune da pericoli.
La caduta segue sempre da vicino l'estrema sicurezza.
La nave che fu risparmiata dal mare, può andar a picco sulla rada.

SILENZIO

Il silenzio è il miglior ornamento delle donne.
Alla donna nessun vestito sta meglio del silenzio.
Virtù di silenzio è gran scienza.
In bocca chiusa non entran mosche.
La parola è d'argento, il silenzio è d'oro.
Una testa savia ha la bocca chiusa.
O taci, o di' cosa migliore del silenzio.
La botte piena non fa rumore.
Chi ascolta, guarda e tace, vive in pace.
Il silenzio dei popoli è l'insegnamento dei re.
Più facile è trovar dolce l'assenzio, che in mezzo a poche donne un gran silenzio.
Il silenzio è consenso.
Dall'albero del silenzio pende per frutto la tranquillità.
Bocca chiusa e lettera sigillata non dicono nulla.
Il silenzio è alle volte più eloquente delle parole.
Stare zitti non fece mai male.
A chi non sa parlare, ben si addice il silenzio.
E meglio un silenzio parlante, che un irragionevole parlare.
Spesso il silenzio è una risposta eloquente.
La campanella del silenzio non è solo per i frati e per le monache.
Un bel silenzio non fù mai scritto.
Parla poco e ascolta assai, e giammai non fallirai.
Sentire e non ridire è un buon servire.

SIMULAZIONE

La frode e il simulare hanno corte l'ali.
Chi non sa simulare non sa regnare.
La più fine simulazione è servirsi bene della verità.
A spacciarsi per poveri non si spende un soldo.
Giovane simulatore, uomo perfido.
I mascherati si conoscono al levar della maschera.
Quelli che simulano vogliono guadagnare molto e spendere poco.
I bigotti e i colli torti non valgon nulla neanche dopo morti.
Non c'è ladro né birbone, che non abbia la sua devozione.
Chi ha due anime se ne può giocare una.
Alle lacrime di un erede è ben matto chi ci crede.

SINCERITA'

Cuor sincero, amico vero.
La lingua non deve parlare senza al cuore domandare.
La sincerità è il sacramento dell'amicizia.
A tre non bisogna tacer nulla: al confessore, al medico e all'avvocato.
Quel che è nero non bisogna chiamarlo bianco.
Chi tratta schiettamente, è caro ad ogni gente.
Bisogna parlare col cuore in mano.
Quel che si pare, si deve anche essere.
Non v'è armonia più bella dell'armonia del cuore e della bocca.
Siate sinceri, anche se la vostra sincerità dovesse costarvi la vita.

SOBRIETA'

La sobrietà e la castità stanno sempre insieme.
Chi vive sobriamente, vive lungamente.
Chi vuol vivere sanamente, viva sobrio e allegramente.
Quel che il sobrio ha nel cuore, l'ubriaco ha sulla lingua.

SOCIETA'

L'uomo senza l'altro uomo viver non può.
Le società cominciano in nome di Dio e finiscono in nome del diavolo.
Il vero savio è quello che fa più bene alla società.
Socio vuol dire padrone.
Il cane di due padroni muore di fame.
La società non va neppure bene tra marito e moglie.
Pentola in comune, non ce n'è per nessuno.
Pentola in società, poco ognuno ha.

SOGNI

Non bisogna fidarsi dei sogni.
Tali i pensieri, tale il sogno.
Chi dorme, sogna.
Taluni sognano ad occhi aperti.
L'orso sogna sempre pere.
Ciò che dice il sogno non dar mente, che spesso i sogni ingannano la gente.
Con i sogni non si fabbricano case.
La gente sciocca fa sciocchi sogni.
Il lupo sogna le pecore, e la volpe le galline.
Sogni e pensieri non hanno limiti.
Ciò che si sogna la notte, spesso avviene di giorno.
I sogni non si comprendono finché non s'avverano.
Chi sogna d'esser signore, si sveglia mendico.
I sogni dorati, lasciano svegliandosi, gli uomini affamati.
Quando il mugnaio sogna, sogna grano e farina.
Chi fa cattivo sogno, di mangiar non ha bisogno.
Quel che uno pensa di giorno, sogna volentieri la notte.
Chi mal ti vuole, mal ti sogna.
Più violenta la malattia, piu strani i sogni.
Chi di giorno sogna, va a dormir con la testa rotta.
Non dar retta ai sogni.
Chi crede ai sogni, si trova in mano un pugno di mosche.
Chi va a letto senza cena, tutta la notte sogna.
Il sogno è ubbia, e il crederci è pazzia.
Il sogno di un savio val più del vegliar di un pazzo.
Ai sogni non far assegnamento.

SOLDATI

Ai soldati i pericoli, al general l'onore.
Soldati, acqua e fuoco, presto si fanno loco.
Ai vecchi soldati piace l'odor della polvere.
Triste è quella terra che ha soldati o per pace o per guerra.
L'amore del soldato dura un'ora: ovunque se ne va, di nuovo s'innamora.
Quale il soldato, tale la battaglia.
Al soldato il bottino, al generale la gloria.
I soldati vanesi non compiono eroiche gesta.
L'ubbidienza è il primo dovere del soldato.
Meglio la morte del soldato che il pane del mendicante.
Sotto un generale energico non vi son soldati deboli.
Quando il mondo va sossopra, il soldato vale oro.
Il sangue del soldato fa grande il capitano.
I migliori soldati vengono dall'aratro.
Chi non è buon soldato, non sarà buon capitano.
E meglio che un leone guidi le lepri, che la lepre i leoni.
Dove parte il soldato, lascia un'amante; dove arriva, ne trova un'altra.
Un soldato non deve temere nulla, fuorché un cattivo nome.
Non si glori il soldato, prima d'aver tolto la spada da lato.
Un prode soldato non muor volentieri in letto.

SOLDI

I soldi sono la chiave del paradiso.
I centesimi fanno i soldi e i soldi le lire.
Conserva le monete bianche per le giornate nere.
Soldi e roba nascondono la gobba.
Chi ha soldi è nelle mani del diavolo, ma chi non ne ha lo è due volte.
Vi è più differenza tra niente e uno scudo che tra uno scudo e un milione.
Non basta avere soldi, bisogna saperli spendere.
Senza soldi non si fa la guerra.
L'amore fa tanto, ma i soldi fanno tutto.
Neanche con i soldi si può comprar tutto.
Se vuoi farti un nemico, prestagli dei soldi.
Chi butta via i soldi con le mani, li cerca poi coi piedi.
I soldi non hanno nessun parente.
I mercanti prima si fanno i soldi e poi la coscienza.
Con i soldi alla mano si compra ciò che si vuole.
I soldi piacciono persino ai preti.
I soldi vengono al passo e vanno al galoppo.
Senza soldi i preti non dicono Messa.
Con i soldi si paga e il cavallo trotta.
Pochi soldi, poca festa.
Chi non sorveglia ciò che fà, sciupa i suoi soldi.

SOLE

Non c'è sabato senza sole, non c'è donna senza amore.
Un'ora di sole asciuga molti bucati.
Dove non va il sole, va il dottore.
Il sole è la legna dei poveri.
Quando il sole si offusca la mattina, la pioggia è vicina.
Quando il sole splende, non ti curar della luna.
Sole d'alta levata non è mai di durata.
Sole a finestrelle, acqua a catinelle.
Sole di vetro e aria di fessura portano l'uomo alla sepoltura.
Sole d'inverno e amor di pagliarda tardi viene e poco tarda.
Il sole dà lume anche dietro alle nuvole.
Tutti adorano il sole che nasce.
Il sole che nasce ha più adoratori di quel che tramonta.

SOLITUDINE

La solitudine è pericolosa.
Meglio soli che male accompagnati.
La solitudine è la madre della malinconia.
Quando Cristo fu solo, fu tentato dal diavolo.
Soli non si starebbe bene nemmeno in paradiso.
Uomo solitario, o angelo o demone.
La solitudine è un grave peso quando non si ha Dio per compagno.
Chi mangia solo, crepa solo.
Uno e nessuno è tutt'uno.
La solitudine fa nascere dei buoni e dei cattivi pensieri.
Chi va solo, va bene.
Un albero che è solo, intristisce facilmente.
La pecora che se ne va sola, il lupo se la mangia.
Chi da sé si consiglia, da sé si trova.
Con un sol bue non si può far buon solco.
Uno da sé non può far nulla.
Non piangermi povero, piangimi solo.
La pecora fuori del gregge è sempre triste.

SOLLECITUDINE

Chi non sollecita, perde l'occasione.
Chi fu sollecito, non fu mai povero.
Aspetta l'occasione, ma l'ora mai.
Il mondo è dei solleciti.
Chi ha tempo, non aspetti tempo.
E meglio mietere due giorni prima, che uno tardi.
Fa' le cose a tempo, e le avrai nel bisogno.
Alzati presto al mattino se vuoi gabbare il tuo vicino.
Chi cammina e non s'arresta, va lontano e arriva presto.
Uomo sollecito, mezzo indovino.
Quando la fortuna è alla porta, non bisogna farla aspettare.
Chi prima semina, prima raccoglie.
Roba fatta denari aspetta.
Il mondo è di chi se lo piglia.
Quello che puoi fare oggi non aspettare domani.
Prender vantaggio, è cosa da saggio.
Chi guadagna tempo, molto guadagna.
Ciò che tu stesso puoi dire e fare, che altri lo faccia mai non aspettare.
Né alla messa né al molino non aspettare il tuo vicino.
Le cose lunghe diventano serpi.
Vale più una cosa fatta, che cento da fare.
La fortuna è veloce; chi vuol afferrarla, deve correre.
Asino punto convien che trotti.
Meglio un'ora troppo presto, che un minuto troppo tardi.
Chi per primo piglia, ha la scelta.
Coricarsi presto, alzarsi presto, danno salute, ricchezza e sapienza.

SOMIGLIANZA

Chi si somiglia, si piglia.
Ogni simile ama il suo simile.
Nessuno sta volentieri in un luogo dove non trova i suoi simili.
Al suo simile male si comanda.
Simili con simili fanno buoni amici.
Scegli per compagno il tuo simile.
Simile sangue, simile avere e simile età, fanno i migliori matrimoni.
Savio coi savi, e pazzo coi pazzi.
Chi non vuol somigliare al lupo, non porti la sua pelle.

SONNO

Un sonno tira l'altro.
Il sonno è parente della morte.
Chi si cava il sonno, non si cava la fame.
Le ore di sonno devon essere: cinque al viandante, sei al mercante, sette allo studente e otto all'altra gente.
Il sonno mena sonno.

SOPRUSO

Chi si lascia mettere in spalla il vitello, sarà poi forzato a portare la vacca.
Triste quel cane che si lascia prendere la coda in mano.
Chi si lascia salire uno sulle spalle, lo troverà in breve seduto sulla testa.
Chi si lascia oggi mettere una mano in tasca, domani ne troverà due che gliela vuotano.

SORTE

Uno semina, e l'altro raccoglie.
Spesso l'infermo guarisce, e l'infermiere muore.
Il vecchio pianta la vigna e il giovane la vendemmia.
Spesso uno paga quel che l'altro si è goduto.
La morte dei lupi è la salute delle pecore.
Uno fa il letto, e l'altro vi si sdraia.
Uno ordisce la tela, un altro la tesse.
Uno fa il ponte e l'altro vi passa su.
S'impiccano i ladruncoli e non i ladroni.
A chi l'uovo e a chi il guscio.
L'uno si guadagna il pane sedendo, l'altro sudando.
Uno pianta il chiodo, e l'altro ci appende il cappello.
Chi fila ha una camicia, e chi non fila due.
Uno innaffia il prato, e l'altro falcia l'erba.
Così va il mondo: uno ha la gloria e l'altro la fatica dell'opera.
La mano destra fa, la sinistra è inanellata.
Uno picchia sul cespuglio, e l'altro agguanta l'uccello.
Uno mangia l'arrosto, e l'altro deve pulir lo spiedo.
A chi sorte, e a chi sporte.
La buona sorte ogni vile cuore fa forte.
Chi confessa la sorte, nega Dio.
Fino alla morte non si sa qual è la sorte.
Finché uno ha i denti in bocca non sa mai quel che gli tocca.
La sorte è come ognuno se la fa.
La cattiva sorte porta spesso buona sorte.
Uno si fa la sorte da sé, l'altro la riceve bell'e fatta.
Chi non è savio, paziente e forte si lamenti di sé, non della sorte.

SOSPETTO

Chi è in sospetto, è in difetto.
Un lieve sospetto può rovinare una casa.
Il sospetto è il veleno dell'amicizia.
L'esperienza genera sospetto.
Tra gente sospettosa conversare è mala cosa.
Il sospetto colpisce spesso l'innocenza.
Sii guardingo ma non sospettoso.
Il sospetto mangia col diavolo nel medesimo piatto.
Il sospetto sempre pende al male.
Nelle cose di stato, i sospetti sono ragioni.
Il sospetto mette l'amore alla porta.
Il sospetto in ogni fil di fumo scorge un incendio.
Dov'entra il sospetto, la quiete se ne fugge.
Il sospetto è un serpente a cui bisogna schiacciare il capo Sospetto e difetto comprarono la casa insieme.
Il sospetto fa di un fil di ragno una gomena.
L'innocenza e l'onestà non proteggono nessuno dal sospetto.
Guardati da cane rabbioso e da uomo sospettoso.

SPACCONE

Molti parlano d'Orlando anche se non videro mai il suo brando.
Molti squartano un gatto e giurano che era un leone Lunga lingua, corta mano.
Sangue giovane sempre spavaldo.
Ai bugiardi e agli spacconi non è creduto.
Sette in un colpo! disse quel sarto che aveva ammazzato sette mosche.
I loquaci e i vantatori son mal veduti da tutti.
Lo smargiasso ciancia in guerra, il valente combatte muto.
Chi piglia leone in assenza, teme la talpa in presenza.

SPERANZA

La speranza addolcisce la vita.
La speranza è il pane dei poveri.
La speranza è l'ultima a morire.
Finché c'è fiato c'è speranza.
La speranza è sempre verde.
Solo la morte può uccidere la speranza.
Chi vive di speranza, male pranza e peggio cena.
Chi vive di speranza, disperato muore.
Dove non c'è la speranza del bene, non entra la paura del male.
La speranza è la miglior consolazione nella miseria.
La speranza è il sogno dell'uomo desto.
La speranza ingrandisce, l'esperienza rimpicciolisce.
La speranza è un piatto magro.
La speranza è il patrimonio dei bisognosi.
A grande speranza il misero non cede.
La speranza è la miglior musica del dolore.
La speranza spesso è preferibile alla realtà.
La speranza è un sogno nella veglia.
Chi vive sperando muore cantando.
La speranza troppo a lungo protratta strugge il cuore.
Speranze e timori sono i fili maestri nella trama della vita.
La speranza infonde coraggio anche al codardo.
Chi vive a speranza, fa la fresca danza.
Speranza lunga, infermità di cuore.
La speranza è cattivo denaro.
La troppa speranza ammazza l'uomo.
La speranza è un balsamo per i cuor piagati.
Nel paese della speranza non s'ingrassa.
E meglio avere in borsa che vivere di speranza.
La speranza è la ricchezza dei poveri.
La speranza è la moneta spicciola della vita.

SPIRITO

Chi ha spirito di poesia, merita ogni compagnia.
Lo spirito è buono, ma l'intelletto è migliore.
Spirito pronto e mano esperta vanno per tutto il mondo.
Per un uomo di spirito ci vuole una moglie di buon senso.
Lo spirito è così fatto, quelli che più ne hanno, meno ne mostrano.
Meglio uno spirito che vola, che un'anima che striscia.
I belli spiriti si conoscono l'un l'altro.
Lo spirito non consiste nel dir tutto, ma nel dire ciò che conviene.
I grandi spiriti non camminano sulla via battuta.
Nel predicare non bisogna dimenticare il sale.

SPRECO

Chi getta con le mani, è poi costretto a raccogliere coi piedi.
Piccolo guadagno e grandi spese ti possono rovinare in un sol mese.
Guadagna mal colui, che tutto spende.
Chi spende più di quello che ha, torce la corda che l'impiccherà.
Tre cose impoveriscono: ozio, spreco e ingiustizia.
Tutto consumato innanzi tempo fa spiccio testamento.
Poco serve il guadagnare a chi non sa risparmiare.

STATO

Per la ragion di Stato e di confini son rovinati i ricchi e i poverini.
Gli inconvenienti degli Stati sono come i funghi.
Chi disse ragion di Stato, disse un tristo; e chi disse ragion di confino, disse assassino.
Negli stati il sospetto si punisce per l'effetto.

STIMA

Chi non stima altri che sé, è felice quanto un re.
La stima vale più dell'oro.
Tanto è stimato l'uom quanto si stima.
Chi non stima, non è stimato.
Chi vuol essere stimato, stimi se stesso.
Un pugno di stima vale un sacco di denari.
Le cose che si stimano poco, sono spesso le migliori.
Ciascuno deve avere stima di se stesso.
Chi ambisce la stima del mondo, rischia di perdere quella di Dio.
Fa' di esser tale quale vorresti essere tenuto.
Non ti far piccino, se vuoi esser tenuto grande.
Se vuoi essere stimato, stima.
Stima poco te stesso e gli altri secondo il loro merito.
Chi vive senza stima, vive con vergogna.
Se tu mi stimi, io ti stimo.

STOLTEZZA

Stoltezza ed arroganza nacquero insieme.
Stoltezza e vanità sono due sorelle che quasi sempre vanno insieme.
La stoltezza se stessa castiga.
Allo stolto ogni cosa va a rovescio.
Ciascuno commette stoltezze a proprio conto.
Finché parla lo stolto, il savio tace.
Ciò che lo stolto fa alla fine, il savio fa in principio.
Gli stolti fanno le feste e gli accorti se le godono.
Roba di stolto presto vola.
Uno stolto trova sempre uno più stolto che lo ammira.
Quando lo stolto ha preso partito, il mercato è bell'e finito.
Chi non dà fine al pensare, non dà principio al fare.
La pioggia dice un goffo, "è assai vicina", un oracolo egli è se l'indovina.

STORIA

La storia è maestra della vita.
Lo specchio della storia è il migliore dei profeti.
Ogni giorno nella tua vita è una pagina nella tua storia.
Le nuove storie traggono in luce le antiche.
Il narrare storie vecchie eccita collera nuova.
La storia del mondo è il giudizio del mondo.
Tre cose sono inconfutabili: storia, logica e necessità.
La storia è una permanente congiura contro la verità.
Bisogna apprendere dalla storia non solo quello che fu, ma quel che sarà.
Le teste volgari leggono nella storia il passato, e le savie l'avvenire.
E meglio far la storia che scriverla.
Chi scrive la storia deve avere un cuor da leone.
Le storie piacevoli rompono le ginocchia del giovane.

STRADE

La strada bella non è mai lunga.
Le strade vecchie sono sempre migliori delle nuove.
Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa ciò che lascia ma non ciò che trova.
Tutte le strade conducono a Roma.

STUDIO

Per l'onor si studia molto.
Chi studia tanto impara poco, ma chi studia poco impara niente.
Studia da giovane per sapere da vecchio.
Chi non studia da giovane, se ne pentirà da vecchio.
Lo studio combatte con la morte.
Il mattino è l'amico dello studio.
Studia, non per sapere di più, ma per sapere meglio degli altri.
Chi non studia, non può imparare.
Chi vuol divenir dotto, si levi di buon'ora.
Chi troppo studia, matto diventa; chi niente studia, mangia polenta.
Il pescare e il cacciare svogliano dallo studio.
Dal sapere viene l'avere.
Chi vuol sapere, deve sedere, studiare e sudare.
Nessun piacer eguaglia quello dello studio.
Chi ha studiato, vede doppiamente.
Mangiando si domina la fame, e studiando l'ignoranza.
La scienza vien dallo studio, e l'ignoranza dalla trascuratezza di esso.
Lo studiare non ha mai fine, e nessuno è mai dotto abbastanza.
Lo studiare fa l'uomo dotto, ma non savio.
Buon studio rompe rea fortuna.
Quanto più si studia, più si vorrebbe studiare.
Non basta aver libri, bisogna studiarli.
Lo studiar senza libri è come attinger acqua col vaglio.
Sa più il papa e un contadino che il papa solo.

SUICIDIO

Ogni cosa è meglio della morte.
Tutto fuorché la morte.
Il male è per chi va, chi campa si rifà.
Matto è chi invita la morte.
A palate i guai, ma la morte mai.
Di tutti i matti il maggiore è colui che s'impicca.
E provvisto di poco sapere, colui che s'ammazza per quel che non può avere.
Meglio vivere che morire.
A morir si è sempre in tempo.
Ogni animale per non morir s'aiuta.

SUPERBIA

La superbia è la madre dell'ignoranza.
Superbia e pazzia sono sempre in compagnia.
Dio è nemico dei superbi.
La superbia andò a cavallo e tornò a piedi.
La superbia è la figlia dell'ignoranza e madre della mala creanza.
La troppa umiltà vien dalla superbia.
La superbia va davanti e la vergogna dietro.
Quando la superbia galoppa, la vergogna siede in groppa.
Quando la superbia sale, l'amicizia scende.
La superbia insozza ogni virtù.
Se la superbia fosse arte, quanti dottori avremmo! Quando spunta la superbia, tramonta la felicità.
Chi vuol uccidere la superbia, la disprezzi.
La superbia crede che il suo fumo sia più risplendente del fuoco altrui.
Superbia senza avere, male via vuol tenere.
Non sia superbo chi il suo albero vede fiorire.
La superbia non ama nessuno e non è amata da nessuno.
Quando va troppo ben, la superbia salta in piè.
La superbia si fiacca il collo.
La superbia moltiplica i nostri nemici e mette in fuga i nostri amici.
La superbia digiuna con l'abbondanza, pranza con la povertà e cena con l'infamia.
Non v'è superbia alla superbia uguale, d'uomo basso e vile che in alto stato sale.
Quando la superbia ha una figlia, si chiama compassione.
La superbia mette in mostra l'ignoranza.
La gente superba si specchia nella propria ombra.
Chi porta il naso troppo alto, facilmente inciampa.
La superbia convertì gli angeli in demoni.

SUPERFLUO

Chi compra il superfluo, presto vende il necessario.
Chi compra quel che non gli abbisogna, ruba a se stesso.
Chi compra ciò che pagar non può, vende ciò che non vuole.
Chi vuol comprare tutto quello che vede, deve vendere tutto quello che ha.
Piccion grossi e cavalli a vettura, e bravo chi la dura.
Cavalli, cani, uccelli e servitori; guastano, mangiano e rovinano i signori.

SUPERSTIZIONI

Né di venere né di marte, non si sposa né si parte; né si dà principio all'arte.
Cosa che punge amor disgiunge.
Chi lavora a capodanno lavora tutto l'anno.
A chi pizzica il naso vien voglia di litigare.
Denti radi fortuna spessa.
I gobbi portano fortuna e le gobbe disgrazia.
Chi starnuta di lunedì regalo aspetti.
A versare l'olio o il sale, porta male.
Chi ride di venerdì piange di domenica.
Quando fischia l'orecchio dritto, il cuore è afflitto; quando il manco, il cuore e franco.

SVENTURA

Le sventure sono la scuola della saviezza.
A chi Dio vuol bene, manda delle pene.
Nell'ora delle angosce, l'amico si conosce.
Chi cerca l'altrui sventura, trova la propria.
Chi da Dio è amato, da lui è visitato.
Chi non spreme l'erbe, non ha balsamo.
La sventura non scaccia il vero amico.
La sventura è un pane unto per gli invidiosi.
I temporali più grossi si sfogano più presto.
Dove vai sventura? Dove già ne sono altre.
La sventura ha per figlia la temperanza.
Molte croci manda Dio a chi vuol andare in paradiso.
La sventura insegna ad aprire gli occhi.
Chi impara dalle sventure altrui, ne avanza le spese.
La sventura presente c'insegna a sopportare la sventura a venire.
Nessuna sventura è si grande da non avere qualche ventura in seno.
Quando la sventura ci sembra lontana, l'abbiamo alle calcagna.
Tre sono le grandi sventure: perdere il padre nell'adolescenza, la madre nella virilità, e non aver figli nella vecchiaia.
Calamità scopre amistà.
Quando il cielo è coperto da nere nuvole, l'uomo è solo.
Molte volte i nocumenti, son per gli uomini documenti.

SVOGLIATEZZA

A poca voglia non manca scusa.
Chi non vuole quando può, non può quando vuole.
Chi non ha voglia di lavorare perde l'ago e il ditale.
Quando i bovi non vogliono arare, non serve fischiare, non serve fischiare.
La cattiva lavandaia non trova mai una buona pietra.
Allo svogliato il miele pare amaro.
Chi avesse quel che non ha, farebbe quel che non fa.
Al cattivo zappatore ogni zappa dà dolore.
Anche il facile divien difficile, quando si fa di mala voglia.
Chi tardi vuole, non vuole.
Lavoro fatto mal volentieri è poco utile.
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