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VACANZE NEL VICENTINO
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Le vacanza a Vicenza

Introduzioni
Vicenza Città e capoluogo di provincia del Veneto, situata nella Pianura Padana, fra le prime pendici dei colli Berici (a sud) e delle Prealpi (a ovest); è attraversata dal tortuoso fiume Bacchiglione e dal suo affluente Retrone.
La città è il principale mercato per i prodotti del circostante territorio agricolo e un importante centro industriale, attivo nei settori metalmeccanico, chimico, farmaceutico, tessile, dell'abbigliamento, grafico-editoriale, della carta, della pelletteria, della ceramica e dell'oreficeria. La provincia, che comprende 121 comuni ed è per circa un terzo pianeggiante e per il resto montuosa o collinare, è dedita all'agricoltura (cereali, viti, frutta, ortaggi), all'industria, con stabilimenti alimentari, tessili (particolarmente nota è la manifattura della lana), metalmeccanici, e allo sfruttamento delle locali cave di marmo a Chiampo. Importante è anche il turismo, nei centri d'arte e nelle stazioni climatiche e sciistiche prealpine, in particolare dell'altopiano di Asiago.

Asiago provincia di Vicenza nella regione veneto
Cittadina del Veneto, in provincia di Vicenza, situata a 1000 m d'altitudine, in suggestiva posizione, fra prati e rilievi boscosi prealpini. La città sembra avere origine dalla tribù germanica dei cimbri: l'insediamento attuale fu fondato verso l'XI secolo. È capoluogo dell'altopiano di Asiago o dei Sette Comuni, la reggenza dei quali (1310-1807) le conferì autonomia e le valse la protezione dei signori della zona (Scaligeri, Visconti e veneziani).
Rasa al suolo nel corso della prima guerra mondiale, durante la 'battaglia degli Altipiani', e ricostruita secondo moderni criteri edilizi, Asiago è oggi un attrezzato luogo di villeggiatura estiva e di sport invernali. Degno di nota il Sacrario militare, eretto nel 1934, che custodisce le spoglie di oltre 50.000 militi italiani e austriaci. La città ospita due osservatori astrofisici dell'Università di Padova. Le sue principali risorse sono l'industria del legno (da cui l'artigianato tipico) e l'allevamento dei bovini. Particolarmente attive le industrie casearie, dei liquori e dell'abbigliamento.

Urbanistica e luoghi di interesse a Vicenza

Il centro storico cittadino, di origini medievali, è circondato dalle cosiddette 'contrà' che ricordano nel nome (ad esempio, 'pedemuro San Biagio') la cinta duecentesca, e affiancato dai vasti ampliamenti scaligeri e veneziani, le cui mura (a tratti sostituite dai corsi d'acqua) sono in limitata parte conservate entro i viali di circonvallazione. Intorno, l'abitato moderno si espande radialmente fino a raddoppiare la superficie cittadina. La città storica conserva parte degli edifici medievali e i monumenti rinascimentali del periodo veneziano (dopo il gotico tardo della prima metà del Quattrocento), la cui costruzione corrispose a un'età di fortune economiche dell'aristocrazia terriera.
Dal 1537, infine, con l'inizio dell'attività architettonica di Andrea Palladio, padovano, il Rinascimento maturo donò alla città (e, con le ville, al suo territorio) gli edifici più notevoli. Fra i monumenti del Medioevo sono da citare: la basilica dei Santi Felice e Fortunato (X-XII secolo), oltre le cerchie murarie, presso un monastero benedettino; le chiese di Santa Corona, domenicana, gotica del XIII secolo, con tele di Giovanni Bellini e di Paolo Veronese, e la coeva San Lorenzo, francescana; il Duomo, gotico del XIII-XVI secolo, con abside rinascimentale (nell'attiguo Palazzo Vescovile, è rimarchevole la loggia Zeno, del 1485); e la Casa Pigafetta, tardogotica su modello veneziano, dove attorno al 1480 nacque il celebre navigatore.
Nel centro, fra le piazze dei Signori, delle Biade, delle Erbe e la piazzetta Palladio, sorge l'opera maggiore del Palladio a Vicenza, la Basilica (1549-1617), il cui nome significava 'luogo dove si amministra la giustizia'; essa chiude su tre lati il preesistente Palazzo della Ragione, fasciandolo con una magnifica doppia fuga di portici e loggiati (sull'angolo nord svetta inoltre la Torre di Piazza, alta ben 82 metri ma con solo 7 metri di base, del XII-XV secolo); sulla piazza delle Erbe si affaccia anche la loggia del Capitaniato (1572), del Palladio, a ordine 'gigante'. Dello stesso artista sono anche: il Palazzo Chiericati, del 1551, il cui fronte si apre in profondi colonnati, sede del Museo civico, con la Pinacoteca ricca di opere di artisti veneti fino al XVIII secolo (tra questi, Paolo Veronese, Jacopo Bassano, Giambattista Tiepolo, Giovanni Battista Piazzetta); il Teatro Olimpico, in legno, che si ispira ai teatri greci e romani, con scena ornata da statue; il Palazzo Barbaran-Porto (1571), sulla contrà Porti, ove s'affacciano anche pregevoli palazzi tardogotici.
Vicino a piazza delle Erbe sorge l'opera maggiore del Palladio a Vicenza: la Basilica.
Un'altra preziosa via centrale è il corso Palladio, ove sorge il Palazzo Dal Toso-Franceschini-Da Schio detto Ca' d'Oro, terminato nel 1477, notevole esempio di gotico veneziano, e il bel Palazzo Trissino-Baston, eretto nel 1592 dal vicentino Vincenzo Scamozzi. Sulle prime ondulazioni dei monti Berici, a sud, si elevano invece la basilica di Monte Berico (costruita fra il 1687 e il 1703), che custodisce un grande dipinto del Veronese; la Villa Valmarana, detta dei Nani per le statue disposte intorno al giardino, con i celebri affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo (1757); e la Rotonda (Villa Almerico-Capra, 1567-1569), l'opera più famosa del Palladio, a pianta centrale, con quattro pronai ionici uguali e cupola. Nel 1994 Vicenza è stata dichiarata dall’UNESCO patrimonio dell’umanità (WHS).

Palladio: Teatro Olimpico di Vicenza
Teatro olimpiaco di VicenzaModello per numerosi edifici teatrali rinascimentali, il celebre Teatro Olimpico fu iniziato da Andrea Palladio nel 1580 e terminato da Vincenzo Scamozzi. La sala semiellittica in legno, ornata di stucchi, è coronata da un portico con nicchie e statue. La scena, costituita da un’architettura fissa con porte e strade in prospettiva, è concepita come una sorta di "città ideale" che si ispirava alle strade di Vicenza.

Storia di Vicenza

Insediamento paleoveneto, Vicetia ebbe cittadinanza romana nel 49 a.C. Occupata successivamente dagli eruli e poi dagli ostrogoti (489), nel 569 divenne ducato longobardo. Successivamente fu retta da conti franchi, e in questo periodo vide sorgere nei dintorni un gran numero di monasteri benedettini (impegnati, fra l'altro, nella bonifica del territorio). Devastata dagli ungari nell'899, fu governata a partire dall'anno Mille da vescovi-conti, quindi nel XII secolo si costituì in libero Comune e fu tra le città fondatrici della Lega veronese (1164) e della Lega lombarda (1167). Travagliata da lotte interne, nel XIII secolo divenne una signoria di Ezzelino III da Romano, quindi cadde sotto il dominio dei padovani e, nel Trecento, degli Scaligeri veronesi e dei Visconti di Milano. Nel 1404 si consegnò alla Repubblica di Venezia, condividendone da allora le sorti politiche.

Lanificio Rossi a Schio
Nel territorio vicentino l’industria tessile (soprattutto per la lavorazione della lana) è sempre stata un settore di punta dell’economia locale e vanta un’antica tradizione. La Lanerossi, fondata da Francesco Rossi a Schio nel 1817 e così denominata a partire dagli anni Cinquanta, agli inizi del secolo era il primo lanificio d’Italia. I suoi stabilimenti sono qui ritratti in una foto del 1923. Dopo aver diversificato le sue attività, nel 1987 è stata rilevata dalla Marzotto, industria laniera di Valdagno, andando così a costituire uno dei maggiori gruppi tessili del mondo.

Abitanti: vicentini.
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