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DIZIONARIO DEI PREVERBI
Dizionario o vocabolario dei preverbi un detto breve e spesso arguto, di origine popolare e molto diffuso, che contiene massime, norme, consigli fondati sull'esperienza.

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Dizionario o vocabolario: dei proverbi per consultare i vari proverbi presenti nel vocabolario o dizionario.
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Proverbio

definizione
Proverbio Sentenza breve di uso comune, che esprime idee e credenze comunemente accettate. Per la maggior parte, i proverbi affondano le loro radici nel folclore e sono stati conservati dalla tradizione orale. Un esempio di questa saggezza popolare è "Chi dorme non piglia pesci". Spesso le stesse credenze comunemente accettate si ritrovano in proverbi di lingue e culture diverse. La Bibbia ha fornito un gran numero di proverbi, ad esempio "Occhio per occhio, dente per dente", che ha un equivalente africano in "Una pelle di capra compera una pelle di capra; una zucca, una zucca". Il proverbio "Un passero in mano ne vale due nella siepe", che proviene dal latino medievale, conta numerose varianti in italiano ("Meglio un uovo oggi che una gallina domani"), spagnolo, portoghese, rumeno, tedesco e islandese.
I proverbi hanno talvolta origini letterarie, come l'adattamento in senso cristiano della frase di Esopo "Aiutati che il ciel ti aiuta" o il detto, tratto dalla Divina Commedia di Dante Alighieri, "Cosa fatta capo ha". Altri possono aver preso spunto dalla vita quotidiana, come "Prima o poi tutto viene a taglio, anche le unghie per pelare l'aglio", o far riferimento a superstizioni, come "Di venere e di marte non si sposa e non si parte", o alle condizioni del tempo, come "Rosso di sera bel tempo si spera". Altri proverbi sono nati da abitudini cadute in disuso, come nell'espressione "Essere al verde", sorta dall'uso di sospendere le aste quando la candela sul tavolo del banditore si riduceva all'estremità dipinta di verde.
Particolare fortuna ebbe nel Rinascimento la raccolta di proverbi classici (Adagi) compilata da Erasmo da Rotterdam. In Italia, l'interesse per la cultura popolare e il mondo dei proverbi fu promosso nell'Ottocento da Niccolò Tommaseo e Giuseppe Giusti.

GALLINA

Gallina mugellese, ha cent'anni e mostra un mese.
Quando fiorisce il sambuco, le galline stringono il buco.
Galline giovani per far le uova e vecchie per covarle.
E meglio un uovo oggi che una gallina domani.
Gallina che canta ha fatto l'uovo.
Per la gallina che in tre giorni non ti fa neppure un uovo, usa la pentola.
Dodici galline e un gallo, mangiano come un cavallo.
La gallina cova male fuori dal suo nido.
Non si può prendere una gallina per le mammelle.
Vecchia gallina ingrassa la cucina.
Finché la cresta non le copre l'occhio, la gallina non fa il "cocco".
Gallina vecchia fa buon brodo.
Non v'è gallina né gallinaccia che di gennaio uova non faccia.
Dove sono i pulcini, ivi è l'occhio della chioccia.
Ogni gallina raspa per se stessa.
La gallina molto secca, ben becca.
Gallina vecchia vuol galletto giovane.
Le galline, fanno le uova dal becco.
Se alle galline tu apri il pugno, esse ti apriranno il culo.

GALLO

Il gallo è la sveglia della cascina.
I galli buoni non sono mai grassi.
Quando il gallo canta nel pollaio, aspetta l'acqua nel grondaio.
Gallo magro e gallina grassa fan buon matrimonio.
Il gallo prima di cantare batte tre volte l'ale.
Trovò un gallo un diamante nel ruspare, lo gettò e disse: io non ne so che fare.
Gallo vecchio, gallina tenerella.
Il gallo razzola all'indietro e il porco grufola all'innanzi.

GARBO

E più caro un "no" grazioso, che un "si" dispettoso.
Assai vale e poco costa, a mal parlar buona risposta.
Dare che non dolga, dire che non dispiaccia.
Fare il servizio con buon garbo è lo stesso che farlo doppio.
Il buon cuore e il buon viso compensano la scarsezza delle vivande.

GATTO

Chi non ha il gatto mantiene i topi e chi ce l'ha li mantiene tutti e due.
Gatto non goloso non acchiappa topi.
Se il tuo gatto è ladro non scacciarlo di casa.
Quando il gatto si lecca e si sfrega le orecchie con la zampina, pioverà prima che sia mattina.
Il gatto brontola sempre, anche quando gode.
La gatta frettolosa fece i gattini ciechi.
Al gatto che lecca lo spiedo non affidar arrosto.
Quando il gatto non può arrivare al lardo dice che è rancido.
Prima lusingare e poi graffiare, è arte dei gatti.
Ogni gatta ha il suo febbraio.
Il gatto è una tigre domestica.
Gatto rinchiuso diventa leone.
Gatta inguantata non prese mai topo.

GELOSIA

La gelosia scopre l'amore.
Meglio il marito senz'amore, che con gelosia.
Amore e gelosia nacquero insieme.
E lieve astuzia ingannar gelosia, che tutto crede quand'è in frenesia.
La gelosia viene per impotenza, per opinione e per esperienza.
Donna gelosa, donna pericolosa.
Uomo geloso, uomo pericoloso.
La gelosia è una passione che cerca avidamente quel che tormenta.
Se vuoi condurre l'uomo a imbarbogire, fallo ingelosire.
Nella gelosia c'è più amor proprio che amore.
Chi è geloso, è cornuto.
Chi ha bella donna e castello in frontiera, non ha mai pace nella lettiera.

GENEROSITA'

Chi dà quanto può, è generoso abbastanza.
La generosità è più lodata che imitata.
Il generoso ha solo quel che ha donato.
La generosità è un muro che non si può rizzare più alto di quel a cui giungono i materiali.
Il generoso arricchisce donando, e l'avaro impoverisce serbando.
Chi è generoso, è sempre forte.
Il generoso si crede ricco, e l'avaro povero.
La generosità è l'ombra del principe.
La generosità consiste nel privarci di ciò che a noi giova e piace darlo ad altri.

GENIO

Il genio si fabbrica il cielo coi propri sogni.
Con la fatica soltanto nessuno divenne mai genio.
Il genio è una lunga pazienza.
Il genio è una follia divina.
I geni s'incontrano.
Il genio non ha bisogno di lettere di nobiltà.
Dove trovi il genio, trovi in pari tempo una corona di martire.
Il genio mai non sazia.

GENITORI

Ama i genitori se sono buoni; soffri e taci se sono cattivi.
I genitori negligenti non allevano buoni figlioli.
Dio, genitori e maestri non si possono mai ricompensare.
Quando si puniscono i genitori, non bisogna strappar il pan di bocca ai figlioli.
Chi disprezza i genitori, non ha timor di Dio.
I genitori che vogliono avere figli virtuosi devono dar loro esempio.
I genitori, finché vivono, non devono lasciarsi toglier di mano le redini.
La condotta dei genitori è la guida dei figli.
Quel che risparmiano i genitori avari, scialacquano i figli prodighi.
I genitori che troppo accarezzano i figli, non li educano alla virtù.
I genitori sono i canali che portano ogni bene ai figli, ma la fontana è Dio.
I figli che ereditano gli averi e non le virtù dei genitori, sono mezzi eredi.
I migliori genitori hanno spesso pessimi figlioli.
Dar retta ai genitori è lode ai figli.
Chi non vuol ubbidire ai genitori, ubbidirà al carceriere.
Quel che filano i genitori, tessono poi i figlioli.
Val più una madre e un padre, che cento balie e cento tutori.
I genitori non campano sempre.

GENNAIO

Gennaio rigoroso, anno felice.
Che Iddio ci guardi da un Gennaio umido e caldo.
Bello di Gennaio, spesso brutto di Febbraio.
Se nevica al dì di sant'Antonio, ancora venti giorni di freddo poi.
Guardati dalla primavera di Gennaio.
Tempo chiaro e dolce a Capodanno, assicura bel tempo tutto l'anno.
Gennaio fa i ponti, Febbraio li chiude o li rompe.
Chiara notte di capodanno, dà slancio a un buon anno.
Gennaio e Febbraio son due mesi che vanno a paio.
Gennaio e Febbraio sono la chiave di tutto l'anno.
Gennaio ingenera, Febbraio intenera.
Gennaio fa il peccato e Maggio è incolpato.
La primavera di Gennaio porta guai.
Non ha timor dell'orrido Gennaio, chi ha buona pelliccia addosso e doppio saio.
A san Sebastiano, la violetta in mano.
Gennaio e Febbraio mettiti il tabarro.
Gennaio forte, tutti i vecchi si augurano la morte.
Nel mese di Gennaio, la vecchia può morire.
Se Gennaio sta in camicia, Marzo ti canzona.
La neve di Gennaio diventa sale e quella d'Aprile farina.
Gennaio non lascia nessuna gallina nel pollaio.
Guardati da un bel Gennaio.

GENTILEZZA

La gentilezza è una bella veste.
Chi piacer fa, piacer riceve.
Gentilezza passa bellezza.
La gentilezza corre per prima al perdono.
Dolce parlar fa gentilezza.
Ricchezza non fa gentilezza.
Povertà non guasta gentilezza.
Chi è più gentile, più s'arrende.
La gentilezza partorisce amore.
Lega più un'attenzione che cento catene.
Onestà e gentilezza sopravanza ogni bellezza.
Una gentilezza ne vuole un'altra.
La bella e buona maniera fa cambiar l'inverno in primavera.
La beltà senza la grazia è un amo senza esca.

GENTILUOMO

La parola di un gentiluomo è il migliore di tutti i pegni.
Gentiluomini sono quelli che fanno le cose bene.
Ogni onest'uomo è gentiluomo.
E un povero gentiluomo quello che non può dormir per la fame.
Il gentiluomo chiede solo il miele, ma la gentildonna vuol anche la cera.
Più calvo è il gentiluomo, più grande la sua albagia.
Al gentiluomo la spada, al contadino l'aratro.
L'educazione comincia il gentiluomo, la conversazione lo compie.
Quand'anche vada a corte, il cane non è però un gentiluomo.

GESTI

I pazzi si conoscono dai gesti.
Il troppo gestire è da pazzi.
Lo scimunito parla col dito.

GIOCO

Il bel gioco dura poco.
Chi gioca per bisogno, perde per necessità.
Gioco di mano, gioco di villano.
Chi gioca per ridere perde sul serio.
Chi dal lotto spera soccorso, mette il pelo come un orso.
Il gioco dei tarocchi non entra in testa agli sciocchi.
Chi gioca al lotto, in rovina va di botto.
Chi non vuol perdere non giochi.
Chi guadagna il primo, perde l'ultimo.
Chi ha fortuna in amor, non giochi a carte.
Denari di gioco, oggi te li dò domani te li tolgo.
Giocare e perdere lo sanno far tutti.
Nelle case dei giocatori non manca mai il dolore.
Non bisogna mai giocare con chi propone il gioco.
Il perdere fa cattivo sangue.
Il diavolo non gioca mai da solo.
Il gioco ha il diavolo in corpo.
Il giocatore è dipinto nudo.
Al gioco si conosce il gentiluomo.
Il tavolino è la pietra di paragone.
Chi sa il gioco non lo insegni.
E persona da pregiare, chi ha perduto e lascia andare.
Ci vede meglio chi guarda che chi gioca.
Al gioco non si deve far torto.
Chi gioca non dorma.
Per un quattro, un cinque, e un sei, perse la villa il duca Mattei.
Chi si vuol riaver, non giochi più.
Vincere un ambo al lotto è un malefizio, che più accresce la speranza al vizio.
Le carte e la bottiglia sono le bandiere della povertà.
Il gioco risica la vita e rosica la roba.
Il gioco, il letto, la donna e il fuoco non si contentan mai di poco.
Il giocatore ha il diavolo in cuore.
Si perde molto per essere stolto.
Il gioco vien dall'ira, uno paga e l'altro tira.
Nel gioco manca la difficil arte di vincere al dispetto delle carte.
Cinque numeri in sogno mi furon dati: corsi a giocarli e i soldi ho via gettati.

GIOIA

La gioia dei malvagi dura poco.
Dove si vuol che cresca la gioia, bisogna seminare amore.
La gioia è la dote della gioventù, il cordoglio è la dote della vecchiaia.
La gioia è sospesa alle spine.
Gioia e sciagura sempre non dura.
Per un giorno di gioia, sovente se ne hanno mille di noia.
Dio dà la gioia dopo il dolore.
Un momento di gioia compensa cento anni d'amarezze.
La gioia è il principio del dolore.
La gioia viene come lumaca, e la sventura come avvoltoio.
La gioia dei cattivi è, dolore ai buoni.
L'estremo della gioia occupa il pianto.
Veloce fugge l'anno della gioia; eterno dura del dolore il giorno.
Non v'è gioia senza noia.
La gioia per gli onori è come un fiore, che oggi fiorisce e domani muore.
Gioia in cuore fa bel colore in volto.
Non è degno di gioia chi turba l'altrui.
La gioia è il desiderio dei giovani come dei vecchi; anche la pianta anela alla luce, anche l'albero desidera il sole.
La gioia porta la bandiera; e l'afflizione, la croce.
Nessuna gioia è maggiore della contentezza del cuore.
Breve gioia cagiona spesso lungo pentimento.
Non riporre la tua gioia nel tempo, se non vuoi aver dolore nell'eternità.
Gioia pura, lunga gioia; gioia peccaminosa, lungo dolore.

GIORNALISMO

I giornalisti lodano chi li paga, e mordono chi li disprezza.
I giornalisti sono i bagatellieri della stampa.
Il giornalismo è il quarto potere dello stato.
I giornalisti sono come i camaleonti: si nutrono d'aria.
I giornalisti sono come le donne: dicono il vero, ma non lo dicono tutto intero .
Con l'inchiostro, una mano può innalzare un furfante ed abbassare un galantuomo.
Un giornalista è un brontolone, un censore, un consiglier dei sovrani, un tutore delle nazioni; e quattro giornali ostili son più da temere di mille baionette.
L'inchiostro è il mio campo, su cui posso scrivere valorosamente; la penna, il mio aratro; le parole, la mia semente.
L'inchiostro è nero, e tinge le dita e la reputazione.
La stampa e il quarto potere dello stato.
Il giornale è il pascolo dei minchioni.

GIORNO

Dal mattino si conosce il giorno.
Il buon dì si conosce dal mattino.
Il mattino ha l'oro in bocca.
Il mattino è la madre dei mestieri, la notte dei pensieri.
Il giorno che si fa debito non si va in prigione.
Di giorno tingi e di notte fingi.
Si disfà di giorno quel che è fatto di notte.

GIOVENTU'

I diciott'anni non son mai stati brutti.
Nessun soldo può pagare la gioventù.
Chi ride in gioventù, piange in vecchiaia.
Chi sguazza in gioventù, stenta in vecchiaia.
Tre cose rovinano molti giovani: caccia, pesca e gioco.
Le follie di gioventù sono cibo di pentimento per la vecchiaia.
La gioventù deve portare uno stomaco affamato a tavola, ed un corpo stanco a letto.
Giovane invidiato, o virtuoso o innamorato.
Giovane ozioso, vecchio bisognoso.
Gioventù disordinata, fa vecchiezza tribolata.
Chi sciupa la forza in gioventù, è debole in vecchiaia.
Ogni puledro vuol rompere la sua cavezza.
Chi ne ha fatte da giovane, ne fa anche da vecchio.
Buono da giovane, cattivo da vecchio.
In gioventù procura di acquistare, quel che in vecchiaia poi ti può giovare.
La vergogna in un giovane è un buon segno.
Ragazzi savi e vecchi matti, non furono mai buoni a nulla.
Chi non vuol diventare vecchio, si impicchi da giovane.
La gioventù è, un bene non conosciuto da nessuno.
L'amore è delle giovani, le chiacchiere delle vecchie.
Il toro giovane si adatta al giogo.
Studio di gioventù, onor della vecchiezza.
Chi giovane si governa, vecchio muore.
In gioventù sfrenato, in vecchiaia abbandonato.
Giovane senza esercizio, va presto in precipizio.
Chi lavora in gioventù, riposa in vecchiaia.
Giovane infingardo, vecchio bisognoso.
Chi va a cavallo da giovane, va a piedi da vecchio.
Angelo in giovinezza, angelo in vecchiezza.

GIUDICARE

Non giudicar troppo in fretta.
Prima di giudicare il prossimo, guarda te stesso.
A sangue caldo nessun giudizio saldo.
Non giudicar la nave stando a terra.
Chi tutto nega, tutto confessa.
Vedendo uno lo conosci mezzo; e sentendolo parlare lo conosci tutto.
Per ben giudicare conviene ben ascoltare.
Chi presto giudica, presto si pente.
Al batter del martello si scopre la magagna.
Aver sentito dire, è mezza bugia.
Ogni passion lasciate, o voi che giudicate.
Dimmi chi sono, e non mi dir chi ero.
Il ben giudicare dipende dal ben intendere.
Val più un testimonio di vista che mille d'udito.
Il panno al colore, il vino al sapore.
A sentir una campana sola si giudica male.
Dove c'è fumo, dev'esserci anche fuoco.
E meglio una mano del giudice che un braccio dell'avvocato.
Non giudicar per legge né per carte, se non ascolti l'una e l'altra parte.
Al paragone si conosce l'oro.
Bisogna guardare a quel che si fa, non a quel che si dice.
Gli uomini vanno veduti in pianelle e le donne in cuffia.
Non permettere all'ignorante di far da giudice.
Sacco legato fu mal giudicato.
Chi vuol troppo provare, nulla prova.
Il buon giudice presto intende e tardi giudica.
Il cieco non giudichi dei colori.
Al suono si conosce il campanello.
Nessuno può essere giudice di causa propria.
Da giudice incerto non aspettarti mai giustizia.
Quando il colpevole è assolto, il giudice è condannato.
Nessuno deve essere giudice di se stesso.
Un giudice ingiusto è peggiore d'un ladro.
Meglio assolvere un peccatore, che condannare un giusto.
Da giudice che pende, giustizia invan s'attende.
Davanti a un giudice severo, non si può celare il vero.
Nessun giudice può costringere alcuno ad accusar se stesso.
Il giudice deve essere servo della legge.
Il giudice giusto è la fortezza della legge.
Un buon giudice è disposto ad ascoltare, acuto nel provare, e tardo nel giudicare.
Giudice, non dimenticare che hai un giudice sopra di te.
Meglio una cattiva sentenza di medico che di giudice.
Il buon giudice capisce in fretta e giudica adagio.

GIUDIZIO

Chi non ha giudizio abbia gambe.
Dio dà il giudizio e poi dice adoperalo.
Non perde il cervello se non chi non lo ha.
Il giudizio viene tre giorni dopo la morte.
Il dente del giudizio è l'ultimo a spuntare ed il primo a cadere.
Si vede il fine della nostra vita, ma non quello della nostra pazzia.
Il giudizio non si vende a braccia.
Chi più ha giudizio, più ne adoperi.
Chi fa vedere i denari mostra il giudizio.
Nei pericoli con giudizio, nel rimedio a tempo.
Chi non ha giudizio, perde la cappella e il benefizio.
Il giudizio non è in vendita in farmacia.
Chi a venti giudizio non ha, a trenta non l'aspetti.
Giudichi della scarpa il calzolaio e lasci al sarto il giudicar del saio.
Puoi sospettare per un solo indizio, cento non bastan per formar giudizio.

GIUGNO

Se piove a san Giovanni l'asciutto farà poco danno.
Giugno lavoratore, porta in casa la felicità.
Pioggia a san Medardo, quaranta giorni il suo dardo.
I temporali di san Pietro fanno tremare.
Triste è quell'anno in cui il Corpus Domini tocca a san Giovanni.
San Paolo e Pietro piovosi, per trenta giorni sono dannosi.
Di Giugno falce in pugno e se non è in pugno bene Luglio ne viene.
Acqua di Giugno rovina il mugnaio.
Acqua di san Giovanni, acqua da tiranni.

GIURAMENTO

Un giuramento distrugge l'altro.
Il giuramento è la spada del ladro.
Uomo che giura, cavallo che suda e a donna piangente non gli creder niente.
I giuramenti degli amanti sono come quelli dei marinai.
Il troppo giurare manifesta la menzogna.
Il giuramento vale tanto quanto l'uomo, ma non l'uomo quanto il giuramento.
Guardati da chi giura in coscienza.
I più grandi bugiardi sono quelli che giurano di più.
Chi giura è bugiardo.
Il giuramento è l'arma dei tristi.
Quando i bugiardi giurano, la verità piange con tutti e due gli occhi.
E meglio perdere beni e vita, che giurare il falso.
Distrugge la sua fede chi presto giura.
I giuramenti degli uomini sono i traditori delle donne.
Dove odi gran giuramenti, la menzogna sta alla porta.
Quando si prestano due giuramenti, un'anima è perduta.
Giurare, giocare e pitoccare è duro da lasciare.

GIUSTIZIA

Chi la giustizia impedisce, di giustizia perisce.
Se vuoi giustizia, sii giusto.
Quattro cose corrompono la giustizia: timore, amore, odio e denaro.
La giustizia si chiede al galoppo, e si distribuisce a passo di lumaca.
La giustizia è orribile, se non e accompagnata dalla misericordia.
Un re senza giustizia è un fiume senza acqua.
Anche nelle piccole cose bisogna cercar giustizia.
Meglio un'ora di giustizia che sette anni di preghiere.
Chi compra il magistrato, vende la giustizia.
La giustizia di questo mondo è fatta a maglia.
Dio è giusto e perciò ama la giustizia.
Guai a chi pretende di trovar giusta la giustizia.
Dove non c'è giustizia, non c'è pace.
La massima giustizia è la massima ingiustizia.
Con la giustizia si acquista la grazia dei buoni, e con la clemenza l'amor dei cattivi.
La giustizia è la più sicura guardia del re.
La giustizia è il fondamento dei regni.
Giustizia differita, ingiustizia diventa.
La giustizia vuol aver coraggio.
Il giusto piace a tutti.
E meglio essere in disgrazia di Dio che della giustizia.
Chi è giusto non può dubitare.
Ogni operaio è degno di mercede e il negargliela in ciel vendetta chiede.
Giustizia è il dare ai buoni, premi, onori, giustizia è il castigare i malfattori.
dissimula un fallo, un altro si perdona, il reo di un terzo fallo si bastona.

GLORIA

Solo coloro che non hanno gloria, la disprezzano.
Conservar la gloria è più difficile che acquistarla.
Bisogna avere la virtù degli avi per ereditare la loro gloria.
Chi vuol acquistar gloria, deve fuggire: il vino, il ventre e il letto.
Il fiore della gloria cresce soltanto sul campo del merito.
Non è vera gloria quella che non è accompagnata dalla virtù.
La gloria spetta soltanto a chi sa sostenere i dolori e calpestare i piaceri.
La fama precede e la gloria segue l'uomo.
A gloria non si va per via fiorita.
La gloria è un circolo nell'acqua, che si allarga e poi svanisce.
Gloria mondana, gloria vana, fiorisce e non grana.
Quando il lavoro e la fatica precedono, la gloria entra in casa.
Chi si fida del vinto, dalla gloria è spinto.
Chi non può viver dopo la morte, non è vissuto.

GOLA

La gola tira in malora.
Anche il miglior frutto nuoce, quando se ne mangia troppo.
A trincar senza misura molto tempo non si dura.
Il ventre pieno fa la testa vuota.
Ne ammazza più la gola che la spada.
Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.
Per i buoni bocconi si fanno questioni.
Chi troppo nutre il suo corpo, non fa mai vecchie le ossa.
Per la gola si pigliano i pesci.
Non è l'amo né la canna, ma è il cibo che t'inganna.
Dall'avaro se non ricavi oggi ricavi domani, ma dal ghiotto non avrai mai nulla .
Quando il villano è sul fico, non conosce né parente, né amico.
Dei grandi bevitor, vidi qualcuno vecchio campar, dei mangiator nessuno.
Il troppo vino o troppo generoso, fa dell'uomo uno stupido, o un furioso .
Vidi accader talvolta alle persone, disgrazie fra la bocca ed il boccone.
Mangiar molto e far buona digestione, è un privilegio che han poche persone.
A molti abbrevia i giorni la cucina, a molti il troppo amor per la cantina.
La natura contentasi di poco, la gola stanca il pasticciere e il cuoco.
Il pesce per la gola vien pigliato e mentre vuol predar, resta predato.

GOVERNO

Con un po' di cervello si governa il mondo.
Governo nuovo, nuovo conio.
Chi poco governa, bene governa.
E l'arte delle arti il governar gli uomini.
Dio governa in modo che nessuno può governare come lui.
Dove governano le donne, i trespoli saltano sui banchi.
La forza non ha mai governato né bene né a lungo.
L'uguaglianza nel governo è la suprema ineguaglianza.
La gente buona si lascia governare facilmente.
Il governo che arricchisce, sempre ai sudditi gradisce.
I cambiamenti del governo raro riescono a buon fine.
Chi non è buon capo di casa, non è nemmeno buon uomo di stato.
Quando i dotti governano e i governati studiano, buono è il governo.
Chi non insuperbisce per fortuna, e non avvilisce per disgrazia, è atto a governare .
Un buon governo deve avere cinque P per fondamento: prevedere, provvedere, pagare, premiare, punire.
Chi non vuol ascoltare la povera gente, non è fatto per governare.
L'altissimo di sopra ci manda la tempesta, l'altissimo di sotto ci mangia quel che resta, e in mezzo a questi altissimi, restiamo poverissimi.
La gente troppo astuta non governa bene.
Non è bene che molti governino, uno solo deve reggere il timone.
Chi dice parlamento, dice guastamento.
Tre cose fanno il buon governo: giustizia, forza e poche parole.
Nuovo padrone, nuova legge.
Ogni popolo ha il governo che si merita.

GRANDEZZA

Le grandezze del mondo sono come il mare, più si va in alto, più rischio si corre.
Ogni grandezza ha la sua espiazione.
Alberi grandi fanno più ombra che frutti.
Le grandi anime hanno volontà, le volgari non hanno che velleità.
Non c'è grandezza senza virtù.
Le cime più alte son più sbattute dal vento.
Chi ha il favor dei grandi,'ha tutte le virtù.
Di gran cuore è il soffrire, e di gran senno è l'udire.

GRATITUDINE

La gratitudine è una gran ricompensa.
Il peso della gratitudine è portato difficilmente.
A chi ti dà il cappone, dagli la coscia e l'alone.
Se uno ti dona un porco, invitalo almeno a mangiar la salciccia.
La gratitudine conserva le vecchie amicizie e ne procura delle nuove.
Chi ben dona caro vende, se villan non è chi prende.
All'uomo che è grato tutto va creduto.
Non c'è schiavo più legato, che all'amico l'obbligato.
A chi ti dona un baril di vino, dagliene almeno un bicchiere.
Chi è grato, è amato.
Chi servizi fa, servizi aspetta.
Chi non ha gratitudine è come una fonte senza acqua.
La gratitudine è il pagamento del povero.
La gratitudine è lo sprone dei benefici.
La gratitudine e il frumento crescono solo in buon terreno.
Dimentica ciò che hai dato, ricordati di ciò che hai ottenuto.
La riconoscenza è la memoria del cuore.

GRAVIDANZA

Ogni gravidanza, ha la sua usanza.
Quando è larga sul fianchetto, nasce un bel maschietto.
Quando la pancia è aguzza, è certo femminuzza.
Quando duol la pancia, la femmina non manca.

GRILLO

Ogni grillo si crede cavallo.

GUADAGNO

Guadagno illecito presto va in fumo.
Chi guadagna quattro e spende sette, non ha bisogno di borsette.
Gran pericolo, gran guadagno.
Col "grazie" non si mangia.
Chi non guadagna nella settimana, stenta la domenica.
Mal guadagnato, male speso.
Il tempo speso bene è un gran guadagno.
I guadagni ingiusti sono come la moneta falsa.
E meglio il danno che cattivo guadagno.
Il guadagnare insegna a spendere.
Invano si pesca, se l'amo non ha l'esca.
I soldi fan cantare gli orbi.
D'ingiusto guadagno, giusto danno.
Gran guadagno rende facile il lavoro.
Senza acqua il mulino non macina.
Se manca la mercede, manca l'arte.
Perde il vecchio col tempo e non guadagna; è la prima acqua che vien, quella che bagna.

GUAI

Chi non ha guai, se li cerca.
Ci sono più guai che piaceri.
Tutti i guai sono guai, ma quello di essere senza pane è il più grave.
Miserie e guai, non mancan mai.
A palate i guai, e la morte mai.
Guai e maccheroni si mangian caldi.
Per tutto vi son guai.
I guai della pentola li sa il mestolo che li rimescola.

GUARDATI

Guardati dalla primavera di gennaio.
Guardati da tutte quelle cose che possono nuocere all'anima e al corpo.
Guardati da chi non ha cura della sua reputazione.
Guardati da chi giura in coscienza.
Guardati dalla peste, dalla guerra e dai musi che guardano per terra.
Guardati da chi ride e guarda da un'altra parte.
Guardati da cane rabbioso e da uomo sospettoso.
Guardati dai matti, dagli ubriachi, dagli ipocriti e dai minchioni.
Guardati dal diffamare, perché le prove sono difficili.
Guardati dall'ipocrisia, perché è una cattiva malattia.
Guardati dai fanciulli che ascoltano: anche i piccoli vasi hanno orecchie.
Guardati da tre cose: da cavallo focoso, da uomo infido e da donna svergognata.
Guardati dai tumulti, e non sarai né testimonio né parte.
Guardati in tua vita di non dare a niun smentita.

GUERRA

Se vuoi la pace prepara la guerra.
Non conosce la pace e non la stima, chi ha provato non ha la guerra prima.
Chi evita la guerra col senno, fa meglio di chi la vince col sangue.
Chi va alla guerra, mangia male e dorme in terra.
Per la ragion di stato e di confini, son rovinati ricchi e poverini.
Chi predica la guerra è il cappellano del diavolo.
In chiesa per devozione, alla guerra per necessità.
Nel giardino della guerra crescono i fiori della morte.
Non c'è viaggio senza polvere, né guerra senza lacrime.
Chi vuol vincere in guerra, deve prepararsi in pace.
Nella guerra il più forte ha ragione.
Con molti alla guerra, con pochi a consiglio.
Cent'anni di guerra, un di di battaglia.
In tempo di guerra, più chiacchiere che terra.
La guerra molti atterra.
Chi è sfortunato non vada alla guerra.
Meglio guerra fuori che guerra dentro.
Guerra, peste e carestia, vanno sempre in compagnia.
Pace e vittoria son giudici in guerra.
La guerra giusta è la guerra per difesa.
Molti fan la guerra per un uovo, e lasciano intanto scappar la gallina.
Dove parlano i tamburi, tacciono le leggi.
Chi ha l'armi in mano, è padrone d'ogni cosa.
Un bel morir tutta la vita onora.
Uomo in terra non fa guerra.
Nemico diviso, nemico vinto.
Nella pace i giovani seppelliscono i vecchi, ma nella guerra i vecchi seppelliscono i giovani.
La guerra viene da due parolette: "mio" e "tuo".
Che giova all'uomo ucciso oppur ferito, che l'uccisor lo pianga o sia pentito? GUFO Non a tutti vola il gufo.

GUSTI

Il costo fa perdere il gusto.
Ognuno ha i suoi gusti.
Tutti i gusti sono gusti.
A gusto guasto non è buono alcun pasto.
Un sol gusto non determina sapore.
Non si può piacere a tutti.
Bisogna mangiare secondo il proprio gusto, e vestire secondo il gusto altrui .
Chi ha avuto il gusto, prenda il disgusto.
Vari sono degli uomini i cervelli: a chi piace la torta, a chi i tortelli.
Allo svogliato il miele pare amaro.
Deve ancor nascere quel cuoco, che possa contentare tutti i gusti.
Quello che a uno piace, all'altro mette nausea.
Dei gusti non si discute.
Ciascuno fabbrica il suo nido come gli sembra meglio.
A bocca ammalata anche il miele è amaro.
Dolce è per me ciò che a te sembra amaro, tu non puoi inghiottirlo ed io l'ho caro.
Ogni sette anni si cambia gusto.
Non tutti i gusti sono alla menta.
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